Il sindaco di Rho, il ciellino Roberto Zucchetti, ci ha abituati da tempo alle sue acrobazie politiche, eppure è riuscito a sorprenderci ancora una volta, con la disinvoltura con la quale ha cambiato le carte in tavolo sulla questione dell’area ex-Alfa Romeo.
Infatti, senza battere ciglio, ha ignorato tutti i ragionamenti e le proposte del Consiglio comunale e del territorio, per riaffermare invece la fedeltà assoluta al capo della sua corrente politica. Cioè, ha scaricato Rho e ha scelto Roberto Formigoni, andando al Pirellone a firmare, a nome della città di Rho, beninteso, l’Accordo di Programma sull’area ex-Alfa, in una versione praticamente invariata rispetto al febbraio scorso (vedi nostro articolo di febbraio).
Non è un buon Accordo, né per Rho, né per tutta l’area metropolitana milanese. Con questo AdP, l’economia rhodense sarà chiamata a pagare un prezzo non indifferente in termini di perdita di attività commerciali al dettaglio, che difficilmente potranno reggere la concorrenza del previsto mega centro commerciale.
Ma pagherà un prezzo anche tutta l’area metropolitana, nella misura in cui un’altra area ex-industriale verrà sottratta alle attività produttive e trasformata in un parco giochi per immobiliaristi. Infatti, non rassicurano e convincono affatto le affermazioni del Pirellone, che sbandiera una destinazione d’uso prevalentemente produttiva dell’area.
Quello che conta non è tanto la destinazione formale, che nel tempo può sempre cambiare, ma la preoccupante assenza di progetti concreti per l’insediamento di attività produttive.
Lo stesso centro per la mobilità sostenibile, sempre esibito, è poco più che un’ipotesi di un centro di ricerca. Cioè, nulla a che vedere con quel polo della mobilità sostenibile, che comprendeva anche attività produttive, previsto nel precedente AdP, passato senza colpo ferire dalle glorie mediatiche al cestino.
Insomma, le uniche certezze di questo AdP sono il centro commerciale, un po’ di posteggi per l’Expo e qualche affare immobiliare. Il resto è affidato alla spontaneità del mercato, alla quale peraltro, visto come sono andate le cose in questi anni, non crede più nessuno.
Ma qui torniamo al problema iniziale e i conti non tornano. Zucchetti è Zucchetti, d’accordo, ma anche lui, per ciellino e disinvolto che sia, ha bisogno di una maggioranza politica e consiliare che lo tenga in sella e che gli permetta di fare quello che fa.
Cioè, come mai lui appare in minoranza nella battaglia dei comunicati stampa e poi, invece, è maggioranza quando si passa ai fatti in Giunta e in Consiglio comunale? Non è che nel centrodestra rhodense c’è un po’ di teatrino della politica di troppo?
In altre parole, se le dichiarazioni di vari esponenti della Lega e del Pdl locali sono cosa seria e non boutade da campagna elettorale, allora ci si comporti di conseguenza, esprimendo in Consiglio comunale voto contrario alla ratifica della firma del Sindaco Zucchetti.
Infatti, non ratificare quella firma è l’unico modo per conquistare la possibilità reale di modificare quell’Accordo di Programma.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer