\\ Home Page : Articolo : Stampa
LA SINISTRA E IL BURQA ALLA LUCE DEL CLAMOROSO AUTOGOL DI SESTO S. GIOVANNI
di lucmu (del 02/02/2011 @ 14:49:11, in Politica, linkato 1114 volte)
Nella serata del 31 gennaio, il Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni (MI) ha approvato alla quasi unanimità una mozione, presentata dalla Lega, che vieta nei luoghi pubblici il “burqa e altre forme simili di vestiario”, poiché “costituiscono, secondo la nostra cultura, una forma di integralismo oppressivo della figura femminile e di costrizione della libertà individuale”.
Un voto che rappresenta un’autentica bomba politica, visto che la cosiddetta ex-Stalingrado d’Italia è governata tuttora da una maggioranza di centrosinistra e da un Sindaco, Oldrini, che viene dal Pci e che da giovane passò sette anni a Cuba come corrispondente dell’Unità.
In fondo, nemmeno la Lega e il Pdl osavano sperare tanto e, infatti, ci hanno messo un giorno per reagire ed esultare. Un regalo inaspettato e gradito, insomma, visto che i difensori estremi del diritto berlusconiano ai bunga bunga e della riduzione della donna a velina hanno potuto vestire all’improvviso le vesti dei difensori della dignità della donna.
E un autogol clamoroso degli strateghi del centrosinistra sestese, visto che hanno consentito a Salvini e De Corato di rilanciare immediatamente l’idea a Milano, in piena campagna elettorale e in pieno caos Pgt ed emergenza smog.
Ma questo incredibile assist tattico alla destra milanese, in fondo, altro non è che il figlio legittimo di un dato ben più grave, cioè dello smarrimento culturale e della subalternità da parte di settori significativi del centrosinistra su alcuni temi non certo marginali del dibattito pubblico, come quello dell’immigrazione e del rapporto con l’Islam. Uno smarrimento reso ancora più pesante dal contestuale mutismo sui sconvolgimenti in atto dall’altra parte del Mediterraneo, che sta spazzando via dittatori corrotti, fino a ieri amici dell’Europa.
Che senso ha dichiarare guerra a burqa, niqab e altro alle porte di Milano? Si pensa davvero che così si possano difendere i diritti e le libertà delle donne e contrastare le correnti integraliste nelle comunità islamiche? Non è piuttosto vero che così si rischia di contribuire all’emarginazione e all’invisibilità delle donne che oggi portano il velo integrale, come ha giustamente ricordato ieri anche Pisapia, e che si fa un regalo alle tesi jihadiste, allo stato ampiamente minoritarie nelle comunità islamiche milanesi?
E che senso ha assecondare le pulsioni leghiste in tema di attribuzioni di poteri in materia di sicurezza e ordine pubblico ai Sindaci o di sovvertimento strisciante del principio costituzionale della libertà religiosa e di culto?
Insomma, quanto accaduto lunedì sera a Sesto ha poco o nulla a che vedere con la difesa della dignità delle donne e molto invece con il clima da campagna elettorale e con quella merce pregiata che rappresenta la paura e l’islamofobia.
 
Luciano Muhlbauer
 
cliccando sull’icona qui sotto puoi scaricare il testo originale della mozione approvata dal Consiglio comunale di Sesto San Giovanni