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LA SINISTRA E IL BURQA ALLA LUCE DEL CLAMOROSO AUTOGOL DI SESTO S. GIOVANNI
LA SINISTRA E IL BURQA ALLA LUCE DEL CLAMOROSO AUTOGOL DI SESTO S. GIOVANNI
di lucmu (del 02/02/2011, in Politica, linkato 1083 volte)
blog Luciano Muhlbauer
Nella serata del 31 gennaio, il Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni (MI) ha approvato alla quasi unanimità una mozione, presentata dalla Lega, che vieta nei luoghi pubblici il “burqa e altre forme simili di vestiario”, poiché “costituiscono, secondo la nostra cultura, una forma di integralismo oppressivo della figura femminile e di costrizione della libertà individuale”.
Un voto che rappresenta un’autentica bomba politica, visto che la cosiddetta ex-Stalingrado d’Italia è governata tuttora da una maggioranza di centrosinistra e da un Sindaco, Oldrini, che viene dal Pci e che da giovane passò sette anni a Cuba come corrispondente dell’Unità.
In fondo, nemmeno la Lega e il Pdl osavano sperare tanto e, infatti, ci hanno messo un giorno per reagire ed esultare. Un regalo inaspettato e gradito, insomma, visto che i difensori estremi del diritto berlusconiano ai bunga bunga e della riduzione della donna a velina hanno potuto vestire all’improvviso le vesti dei difensori della dignità della donna.
E un autogol clamoroso degli strateghi del centrosinistra sestese, visto che hanno consentito a Salvini e De Corato di rilanciare immediatamente l’idea a Milano, in piena campagna elettorale e in pieno caos Pgt ed emergenza smog.
Ma questo incredibile assist tattico alla destra milanese, in fondo, altro non è che il figlio legittimo di un dato ben più grave, cioè dello smarrimento culturale e della subalternità da parte di settori significativi del centrosinistra su alcuni temi non certo marginali del dibattito pubblico, come quello dell’immigrazione e del rapporto con l’Islam. Uno smarrimento reso ancora più pesante dal contestuale mutismo sui sconvolgimenti in atto dall’altra parte del Mediterraneo, che sta spazzando via dittatori corrotti, fino a ieri amici dell’Europa.
Che senso ha dichiarare guerra a burqa, niqab e altro alle porte di Milano? Si pensa davvero che così si possano difendere i diritti e le libertà delle donne e contrastare le correnti integraliste nelle comunità islamiche? Non è piuttosto vero che così si rischia di contribuire all’emarginazione e all’invisibilità delle donne che oggi portano il velo integrale, come ha giustamente ricordato ieri anche Pisapia, e che si fa un regalo alle tesi jihadiste, allo stato ampiamente minoritarie nelle comunità islamiche milanesi?
E che senso ha assecondare le pulsioni leghiste in tema di attribuzioni di poteri in materia di sicurezza e ordine pubblico ai Sindaci o di sovvertimento strisciante del principio costituzionale della libertà religiosa e di culto?
Insomma, quanto accaduto lunedì sera a Sesto ha poco o nulla a che vedere con la difesa della dignità delle donne e molto invece con il clima da campagna elettorale e con quella merce pregiata che rappresenta la paura e l’islamofobia.
 
Luciano Muhlbauer
 
cliccando sull’icona qui sotto puoi scaricare il testo originale della mozione approvata dal Consiglio comunale di Sesto San Giovanni
 
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# 1
Curiosa questa idea secondo cui coprirsi, magari per scelta personale, sarebbe "oppressivo della figura femminile" (non delle donne, delle figure?) e una "costrizione della libertà individuale", mentre scoprirsi per obbligo non lo sarebbe.
Ci vogliono tutte veline per forza? Da Oldrini alla Lega?
di  Silvia  (inviato il 02/02/2011 @ 15:44:52)
# 2
Grazie Luciano per avere affrontato il tema. Sapevo che ci sono moltissimi nel mondo che vogliono imporre alle donne come devono vestirsi (o svestirsi). Ma nessuno ancora così ipocrita da farlo in nome della libertà delle donne.
di  Piero  (inviato il 02/02/2011 @ 16:02:59)
# 3
Non è questione di "oppressione della libertà personale"... quanto di possibilità di identificare almeno il volto. Se al burqa fosse equiparato anche il velo, non sarei d'accordo con quanto deciso da Sesto; ma il burqa, oltre ad essere veramente lesivo della libertà personale (ma a ognuno spetta decide se vuol essere libero o no... a me non pare che le donne islamiche integraliste lo siano, ma questo è affar loro), pregiudica anche il riconoscimento dell'identità della persona attraverso il volto, che deve essere sempre garantito per legge. Il burqa è equiparabile al passamontagna. Il velo è un altro discorso.
di  Nicola Gallo  (inviato il 02/02/2011 @ 16:47:25)
# 4
Bene Luciano ad esser intervenuto, senonchè ritengo inappropriata la definizione di "autogol" e neppure, penso, si tratti di "smarrimento culturale" di certa cd.sinistra. Bensì un preciso posizionamento politico verso tutele securitarie e sostanzialmente razziste. Nè dimentichiamo il muro anti rom eretto mesi fa sempre a Sesto. ciaomauroborromeo
di  Borromeo Mauro  (inviato il 02/02/2011 @ 17:45:51)
# 5
caro Luciano, grazie. Condivido tutto quello che hai scritto. La libertà della persona dev'essere certificata e garantita dalla legge, e ogni persona deve poter scegliere la propria libertà.
di  ernesto rossi  (inviato il 02/02/2011 @ 22:39:40)
# 6
caro Luciano, t'invito e invito i tuoi lettori a leggere sull'argomento su wwww.prcsestosg.it quanto scrive la segreteria del circolo PRC di Sesto
di  gabriella vandelli  (inviato il 03/02/2011 @ 22:22:43)
# 7
Finora Giunta e maggioranza sestese cui partecipa PRC si erano "limitati" a imitare la destra in urbanistica (il PGT di Sesto è la fotocopia anticipata di quello morattian-ciellino di Milano: vedremo che ne dirà il TAR il 24.2 prossimo). Ma ora la deriva si estende ai diritti civili e personali! Quando si inizia a slittare a destra è difficile potersi poi fermare: certo che il ruolo di PRC sestese in questo è veramente incomprensibile!
di  sergio brenna  (inviato il 10/02/2011 @ 14:02:19)
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