di lucmu (del 22/05/2013, in Movimenti, linkato 1116 volte)
Un altro sgombero a Milano, un altro spazio sociale è stato eliminato. Questa mattina è toccato allo Zam di via Olgiati 12. Le ruspe e i reparti antisommossa hanno imposto la loro legge e così, dove per due anni c’è stata vita e attività, ora ci sono soltanto macerie e silenzio. Domani, chissà, in quel luogo la proprietà aprirà un cantiere, si avvierà l’ennesimo affare immobiliare.
Ora arriveranno di sicuro anche le solite dichiarazioni, quelle dei vari De Corato che applaudono e inneggiano agli sgomberi, chiedendo di farne sempre di più, quelle dei leghisti che, stando alla proposta di legge presentata alla Camera, vorrebbero mandare in galera per molti anni chiunque si permetta di occupare uno spazio vuoto e, infine, quelle di chi ora si dice dispiaciuto ma “cosa potevamo fare?”.
Saranno probabilmente ancora troppo poche le voci che indicano il problema vero, cioè l’assurdità di una metropoli che continua a costruire e cementificare, mentre sempre più spazi e case vengono lasciati vuoti, sfitti, abbandonati. Una città dove si esprime un forte bisogno di luoghi dove sperimentare cittadinanza attiva e autogestione, ma anche una città che tuttora fatica terribilmente a rispondere in maniera positiva a questo bisogno.
Zam era ed è un pezzo di quella nuova generazione di attivisti che negli ultimi anni a Milano ha costruito esperienze nuove, fresche, a volte inedite. Per questo stamattina i ragazzi e le ragazze hanno tentato di resistere allo sgombero e per questo, penso e auspico, non si fermeranno. E per questo, infine, Zam rinascerà presto, da qualche parte in questa città. Insomma, chi oggi ha voluto segnare un -1 sul suo taccuino ha fatto male i suoi conti.
Lo sgombero di Zam è una cattiva notizia, ma può essere anche un’occasione per ri-aprire in città il dibattito sugli spazi, sul loro uso e sul loro riuso. Un dibattito che riguarda i movimenti e la società, ma anche un’amministrazione cittadina che ultimamente appare un po’ troppo ferma, un po’ troppo timorosa di prendere iniziative innovative.
Luciano Muhlbauer
P.S. sabato 25 maggio, appuntamento alle ore 15.00 in piazza Cavour, a Milano, ci sarà il corteo cittadino RECLAIM THE SPACE.
N.B. questo post è stato scritto dopo lo sgombero della mattina, prima dei fatti del tardo pomeriggio davanti a Palazzo Marino. Ecco dunque cosa penso di questi ultimi: il punto non è disquisire se fosse possibile o meno consentire a un gruppo di manifestanti di entrare a Palazzo Marino, bensì il fatto che davanti a Palazzo Marino dei manifestanti, tutti a mani nude e a volto scoperto, siano stati presi ripetutamente a manganellate, sebbene questo non fosse necessario per respingerli, e, soprattutto, che nessun rappresentante dell’amministrazione cittadina sia sceso per parlare con i manifestanti o, molto più banalmente, per invitare le forze dell’ordine alla moderazione. Che i manifestanti presi a legnate davanti a Palazzo Marino fossero in buona parte degli elettori del Sindaco Pisapia di due anni prima, non incide minimamente sulla valutazione dell’accaduto, ma sicuramente evidenzia ancora una volta, al di là di ogni ragionevole dubbio, che a Milano c’è un problema…!
E' il sindaco che "così fortemente" abbiamo voluto in molti, compresi buona parte dei ragazzi che oggi hanno difeso Zam, perché non volevamo più Moratti, De Corato, Salvini ecc. a comandare a Milano. Abbiamo voluto un cambiamento, che oggi non si è visto. Lo spazio sgomberato era privato, certo, ma oggi il Comune doveva prendere parola. Invece non l'ha fatto, c'era solo silenzio. Io penso che non vada bene. Punto.
Certo.. Il punto però' è' un po' supponente che lo metta tu.. Fallo mettere agli altri, forse non sarà' gratificante per te, ma almeno è' più' corretto!