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LA LOTTA PAGA – A MILANO OPERAI LICENZIATI DA APPALTO INPS REINTEGRATI NEL POSTO DI LAVORO
LA LOTTA PAGA – A MILANO OPERAI LICENZIATI DA APPALTO INPS REINTEGRATI NEL POSTO DI LAVORO
di lucmu (del 21/06/2013, in Lavoro, linkato 1395 volte)
blog Luciano Muhlbauer
La lotta paga! Un tempo queste parole si sentivano spesso, non per una questione ideologica, ma perché l’esperienza concreta e la vita insegnavano che era così. Poi arrivarono le sconfitte, gli arretramenti e anche le rese. I tempi stavano cambiando. Oggi moltissimi lavoratori, precari, studenti e disoccupati non ci credono più a quelle parole, perché non le hanno vissute. Anzi, in molti luoghi è andata persino persa la memoria del fatto che i diritti non sono delle gentili concessioni, ma il frutto di dure lotte.
Anche per questo è importante far conoscere le esperienze concrete che invece ci ricordano che la lotta paga, anzi, che in ultima analisi la lotta, cioè il mettersi in gioco in prima persona, collettivamente, è l’unica maniera possibile per ottenere un risultato, per sé stessi e per gli altri.
Vi ricordate degli otto operai di un appalto Inps che circa un mese fa occuparono per due giorni gli uffici della Direzione regionale dell’Inps a Milano? Ebbene sì, hanno vinto la loro battaglia e hanno conquistato il loro reintegro nel posto del lavoro. Sono stati bravissimi, gli faccio i miei complimenti.
Eppure, un mese fa non era facile immaginarsi una vittoria. Il mondo degli appalti, delle cooperative che vanno e vengono, è un mondo bastardo, dove le leggi sul lavoro, come lo Statuto dei Lavoratori, sono sistematicamente e istituzionalmente eluse, cioè non valgono. E la cosa peggiore è che quel mondo è ormai dappertutto, è entrato persino in enti pubblici come l’Inps, che sarebbe poi l’ente che deve controllare la regolarità contributiva delle aziende…
Un mese fa, durante l’occupazione degli uffici, ero rimasto molto colpito dalla reazione del direttore regionale dell’Inps. Mi aspettavo altro da un dirigente pubblico, visto che aveva di fronte otto lavoratori che da tempo lavoravano nelle sedi Inps, facendo i facchini. Cioè, non contestava le loro ragioni, quando gli raccontavano che erano stati licenziati perché avevano denunciato delle irregolarità e perché si erano iscritti a un sindacato. No, semplicemente aveva risposto come avrebbe potuto rispondere un direttore qualsiasi di un centro commerciale qualsiasi: “va bene, ma io cosa c’entro?”, “non siete dipendenti dell’Inps, ma di un’altra azienda”. Già, è questa la “meraviglia” del sistema degli appalti e succede persino all’Inps (sic).
Ma gli otto lavoratori non avevano ceduto, avevano insistito. L’Inps ha dovuto fare qualcosa e anche Questura, Prefettura e Direzione territoriale del lavoro sono rimasti coinvolti. E alla fine, hanno vinto la battaglia.
Fa bene leggere le loro parole di gioia (vedi i comunicati riprodotti in calce), ma soprattutto è bene far conoscere questa storia. È una storia piccola, di otto lavoratori di un appalto di facchinaggio, ma è una storia estremamente preziosa, perché in realtà, parla di tutti noi.
 
Luciano Muhlbauer
 
 
Il comunicato dei lavoratori e quello del sindacato ADL:
 
Noi 8 lavoratori del facchinaggio in appalto INPS REGIONE LOMBARDIA eravamo stati esclusi nel cambio appalto del 14 maggio 2013 dal nostro legittimo posto di lavoro, perché sindacalizzati e perciò scomodi in appalti gestiti senza nessuna correttezza, giustizia e criterio.
Oggi 18 giugno 2013, dopo una lotta molto dura, ABBIAMO RICONQUISTATO CON LA LOTTA IL NOSTRO LAVORO. E tutti e 8 siamo stati riassunti a tempo indeterminato e full time.
Ringraziamo i compagni e le compagne che ci sono state vicino in questa lotta e ci fa molto piacere citarli: Rosa Piro, Luciano Muhlbauer, Massimo Gatti, Angelo Pedrini, Luigia Pasi, Stella, il Ganazzoli, Vittorio, Nati, più altri devoti a San Precario, Matteo ed altri della F.A.I., Beppe, Cuz ed altri SoS Fornace, Matteo ed altri del Boccaccio ed il nostro funzionario sindacale Giuseppe Tampanella.
La nostra LOTTA è una lotta di tutti e tutte e ci auguriamo che la vittoria sia di stimolo per chi tentenna e subisce e per chi combatte a testa alta per i propri diritti e dignità.
Questa lotta a noi lavoratori ci ha insegnato che bisogna costruire un tavolo permanete di sostegno a tutti coloro che rivendicano i loro diritti, senza bisogno di bandiere ma con la consapevolezza che la forza è data dal metodo e dalla solidarietà.
Oggi festeggiamo ma da domani saremo a sostenere i compagni e le compagne della CRESPI per cui la ditta ha aperto le procedure di mobilità dopo anni di sperperi e cattiva gestione.
 
Paolo Denini, delegato sindacale ADL Milano e Provincia, e tutti i lavoratori
 
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Ieri 18.06.2013 presso la DTL (Direzione territoriale del lavoro) di Milano sono state firmate le conciliazioni per i facchini dell'appalto INPS Regione Lombardia: tutti reintegrati sul proprio posto di lavoro a tempo indeterminato. La lunga lotta portata avanti dai lavoratori organizzati con il sindacato ha pagato!
Iniziata a ottobre 2012 con la denuncia di illeciti retributivi e contributivi, oltre che la mancanza di genuinità e correttezza nella gestione dell'appalto facchinaggio interno all'INPS Lombardia, è stata portata avanti con determinazione anche quando con la scusa del cambio appalto gli stessi lavoratori si sono ritrovati licenziati e costretti ad occupare gli uffici del direttore generale INPS Giuliano Quattrone.
L'azione del 23/24 maggio #OccupyINPS che ha visto gli 8 lavoratori licenziati ingiustamente restare per due giorni negli uffici della direzione regionale Inps ed uscire solo dopo aver avuto certezza di una conclusione positiva della loro situazione, è stata la più importante. Non solo per la radicalità espressa dai facchini, ma in assoluto per la
rete dinamica di realtà sindacali, collettive e (non ultime) singole persone che hanno dato la propria solidarietà attiva alla lotta.
I lavoratori e il proprio sindacato ADL ringraziano tutti coloro che mettendosi a disposizione con le proprie forze, specificità, sincero spirito unitario, hanno dimostrato quali potenzialità ci sia in chi lotta al di fuori delle dinamiche di mera propaganda e dalle logiche di sterili comunicati di sostegno virtuale, contribuendo in modo decisivo all'esito della vertenza.
Grazie Compagn* uniti si vince! non perdiamoci di vista ;)
 
Beppe Tampanella ADL Milano e Provincia
 
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