Meno male che ci sono gli studenti, perché altrimenti ci sarebbe probabilmente solo un assordante silenzio, tanto ingiustificato quanto inopportuno, di fronte all’ennesimo scempio contro la scuola pubblica da parte del governo di Regione Lombardia.
E stavolta è pure peggio di altre volte, perché non solo viene confermato il finanziamento pubblico di 30 milioni di euro alle scuole private, ma contemporaneamente si scarica sulle spalle delle famiglie della scuola pubblica l’intero peso dei tagli di bilancio, riducendo il finanziamento della “dote per il sostegno al reddito” da 23,5 milioni a 5 mln e azzerando addirittura quella per il “merito”, che quindi passa da 5 mln a zero (per un approfondimento leggi il nostro post del 4 dicembre scorso). Questo è quanto prevede, infatti, la manovra finanziaria della Regione, che sarà discussa e votata dal Consiglio regionale, convocato in sessione di bilancio il 16 e il 17 dicembre prossimi.
Insomma, il leghista Maroni riesce ad essere persino peggio del ciellino Formigoni, eppure le reazioni sono state finora assolutamente sottotono, a livello istituzionale, politico e sociale. Gli unici che si sono mossi con decisione sono l’Associazione NonUnodiMeno, che ha raccolto 15mila firme contro lo scandalo del “buono scuola”, e gli studenti.
Il 5 dicembre scorso erano tutti a presidiare il Pirellone, in occasione dell’audizione loro concessa dalla VII Commissione consiliare. Qualche organo di stampa ne ha poi parlato (per un giorno…) e gli ottimisti speravano in qualche fatto nuovo da parte di chi governa la Lombardia. Ma non è successo nulla, neanche un timido segnale, niente.
Ed eccoci dunque al nostro meno male che ci sono gli studenti, perché dopo il 5 dicembre non sono tornati a casa, ma hanno iniziato a organizzare la mobilitazione. L’appuntamento, promosso da Rete Studenti Milano, Casc, Unione degli Studenti e altri, è per lunedì mattina alle ore 9.30, a Milano. Si parte in corteo da L.go Caroli e si va in direzione Pirellone, sede del Consiglio Regionale (eventi fb: Rete e Casc e Uds). Le richieste al Consiglio regionale sono semplici e chiare: no al finanziamento pubblico della scuola privata, sì agli investimenti per la scuola pubblica.
Se potete, lunedì fateci un salto. Altrimenti, diffondete comunque le informazioni, perché la scuola pubblica riguarda tutti e tutte e l’unica maniera per ottenere un risultato è non far passare sotto silenzio questa ennesima porcheria.