Fabio Zerbini, attivista del sindacato di base S.I.Cobas, ieri pomeriggio è stato aggredito e malmenato. Secondo il comunicato del suo sindacato, che potete leggere più sotto, si è trattato di un vero e proprio agguato, in zona Affori a Milano, e il pestaggio è stato accompagnato dalla minaccia di fargli fare una brutta fine nel caso non la smettesse di seguire le lotte operaie.
Esprimo a Fabio la mia solidarietà e gli auguro di rimettersi prestissimo.
È importante non far passare sotto silenzio la vicenda o sottovalutarla, perché dare oggi l’impressione che gli attivisti e dirigenti del S.I.Cobas non siano accompagnati dalla solidarietà, autorizza magari certa gente a pensare che si possa riproporre il “metodo”.
Infatti, Fabio e il S.I.Cobas sono particolarmente attivi nel sostegno e nell’organizzazione sindacale delle vertenze nella logistica, che vedono protagonisti gli operai facchini. Il mondo degli appalti e degli subappalti della logistica e della movimentazione merci è un mondo dove per i lavoratori ci sono pochissime tutele, dove le poche regole esistenti vengono sistematicamente aggirate e dove, dunque, il diritto di scioperare ed organizzarti è una cosa che devi conquistarti giorno per giorno, con lotte anche molto dure, come ha insegnato l’esperienza recente. È un mondo dove per le organizzazioni malavitose è relativamente facile inserirsi e, infatti, diverse volte è successo e succede.
Le vertenze nella logistica sono segnate da repressioni poliziesche anche molto pesanti (vi ricordate Basiano, per stare in zona Milano?), da vicende giudiziarie e interventi mirati contro dirigenti sindacali (il caso di Aldo Milani, per fare solo un esempio) e, ovviamente, anche da fatti violenti in pieno stile mafioso, come è successo ieri a Fabio Zerbini.
Quello della logistica e degli appalti è un mondo dove fare sindacato non è un impegno comodo, ma pericoloso. E non è nemmeno facile far parlare di te, delle tue ragioni, perché i media tendono a ignorare la realtà di quel mondo. Chissà, forse perché gli interessi in gioco sono forti e perché la maggior parte degli operai sono migranti?
Comunque sia, per questo è maledettamente importante essere solidali e non lasciare da solo nessuno e nessuna.
Vi propongo dunque di diffondere la notizia dell’aggressione e la vostra/nostra solidarietà e di sostenere le eventuali iniziative che verranno organizzate dal S.I.Cobas.
Luciano Muhlbauer
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Il comunicato del S.I.Cobas del 15.01.2014:
Un agguato in stile mafioso ad un compagno dirigente del S.I. Cobas
Ieri pomeriggio il compagno Fabio Zerbini è stato attirato in una specie d'imboscata e pestato a sangue. Con la scusa di un incontro per risarcire i danni di un incidente automobilistico (uno specchietto rotto) avvenuto a fine dicembre, è stato attirato in zona Affori.
Appena sceso dall'auto, è stato assalito a tradimento e pestato a sangue.
Gli aggressori si sono quindi allontanati promettendogli una brutta fine se si occuperà ancora dell'organizzazione delle lotte operaie.
Questo pestaggio è la continuazione della strategia repressiva che combina l'intervento delle forze del disordine, con quelle dell'ordine di mafia, n'drangheta e camorra di cui hanno fatto le spese i nostri militanti sindacali , con minacce, processi, pestaggi, incendi d'auto ecc...
Più lo scontro politico si accentua, più si intrecceranno queste azioni atte ad intimidire la lotta dei lavoratori della logistica, ma solo l'estensione di questa, l'organizzazione di essa e dei COBAS potrà garantire una maggior difesa agli attacchi posti in atto dal padronato e dai loro sgherri, contro i sindacalisti attivi.
Non ci faremo intimidire!
Un caloroso saluto e una pronta guarigione va a Fabio, uno dei nostri compagni più in vista nelle lotte portate avanti tra gli operai della logistica.
Il S.I. COBAS nazionale
Aggiornamento del 16 gennaio: in seguito all'aggressione contro Fabio Zerbini, il S.I.Cobas ha deciso di convocare un'assemblea nazionale, "aperta a tutti i sostenitori della lotta degli operai", per domenica 19 gennaio, alle ore 11.00, presso il Csa Vittoria (via Friuli ang. via Muratori, Milano).