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LA GUERRA DI RELIGIONE NEL MAGENTINO
LA GUERRA DI RELIGIONE NEL MAGENTINO
di lucmu (del 17/12/2006, in Migranti&Razzismo, linkato 978 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su il Manifesto del 17 dicembre 2006 (pag. Milano)
 
In Lombardia vivono ormai oltre 800mila cittadini immigrati, cioè un quarto del totale nazionale. Eppure, proprio nella nostra regione non c’è traccia di una politica di accoglienza e inclusione, mentre non mancano mai parole e atti istituzionali che tendono a additare l’immigrato, sempre e comunque, come un problema, se non come un nemico. In questi giorni stanno a ricordarcelo vicende come il linciaggio mediatico di Azouz, quella specie di guerra del presepe oppure lo sgombero della baraccopoli rom di via Ripamonti a Milano, che ha gettato decine di famiglie in mezzo alla strada.
Ma questi episodi sono semplicemente la punta dell’iceberg e mille altre storie, spesso sconosciute ai più, si consumano nella quotidianità delle nostre città e quartieri. E allora vogliamo raccontarne una, perché paradigmatica di una miseria della politica che non promette nulla di buono.
La nostra storia si svolge a Magenta, comune di 22mila abitanti nell’ovest milanese, e inizia con la decisone di un gruppo di operai immigrati, di diverse nazionalità, di affittare regolarmente un capannone per svolgervi attività culturale e per pregare. Nulla di strano si direbbe, ma poiché quegli operai sono musulmani, la Lega Nord non perde l’occasione e scatena una sorta di crociata dal titolo “No alla moschea”, condita con la solita fraseologia islamofobica e razzista. Sul muro di cinta del capannone appare persino la scritta “Bossi vi ucciderà”.
La Lega non rappresenta granché a Magenta, ma visto che tra qualche mese si vota per le amministrative, il Sindaco (di centrodestra) ha pensato bene di fregarsene di sciocchezzuole come la libertà di culto, tutelata peraltro dalla Costituzione, e si è messo a cavalcare la tigre. Da allora è stato un susseguirsi di visite dei vigili urbani, i quali, regolamenti edilizi alla mano, hanno fatto piovere multa su multa. E non importa che nei dintorni ci siano anche altre associazioni che da tempo e in santa pace occupano spazi simili. Loro sono mica islamici!
Ma per fortuna non tutto tace. Nel magentino c’è anche il Comitato intercomunale per la Pace, che da sempre è sensibile alla questione della convivenza e dell’inclusione, il quale ha dato vita a un comitato di solidarietà con gli operai immigrati. Stanno organizzando anche un’assemblea pubblica per il 18 dicembre, Giornata internazionale del Migrante, sebbene il nostro Sindaco crociato tenti di impedirglielo con ogni mezzo.
A questo punto la nostra proposta è molto semplice: se potete, il 18 andate a Magenta oppure, molto più comodamente, visitate il sito www.comitatopace.it e firmate l’appello. Scegliete voi, ma non lasciamo soli quegli operai e quanti resistono all’idiozia e all’irresponsabilità di amministratori che per un pugno di voti sono disponibili a qualsiasi bassezza.
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