di lucmu (del 07/09/2006, in Sicurezza, linkato 1161 volte)
Bene hanno fatto oggi i consiglieri dell’Unione del Comune di Milano a chiedere che Regione Lombardia modifichi l’assicurazione “a favore delle vittime della criminalità”, al fine di estenderla anche alle vittime di violenza sessuale.
Infatti, l’assicurazione in questione, stipulata dalla Giunta Formigoni con INA Assitalia nel 2004, assicura tutti i cittadini lombardi, ma soltanto nel caso che i delitti comportino la morte o l’invalidità permanente. Inoltre, sono comunque escluse dalla copertura assicurativa tutte le vittime di delitti che avvengono in determinate circostanze, come per esempio nel caso di attentati terroristici oppure quando il reato si consuma nella sfera familiare, tra prossimi congiunti o tra conviventi di fatto.
In altre parole, le vittime di violenza sessuale, che nella grande maggioranza dei casi si consuma nella sfera familiare o tra conoscenti, sono doppiamente escluse. Una esclusione incomprensibile, poiché la violenza sessuale, lungi dall’essere un’emergenza stagionale, è purtroppo tra i reati contro la persona più odiosi e radicati nel tessuto sociale.
Per questo motivo Rifondazione Comunista, non da oggi, chiede la revisione della polizza assicurativa e il 4 settembre ha presentato un’interpellanza alla Giunta Regionale in cui si chiede formalmente l’estensione della copertura anche alle vittime di violenza sessuale, nonché la rimozione dell’esclusione di reati consumati nella sfera familiare.
Sicuramente l’estensione dell’assicurazione non potrà essere la soluzione, così come non lo è la proliferazione delle telecamere, ma sarebbe perlomeno un sostegno concreto alle donne vittime di violenza, nonché un segnale tangibile che le istituzioni non le abbandonano al loro destino, dopo aver riempito periodicamente la stampa con dichiarazioni roboanti e spesso fuori luogo.