PROCESSO 11 MARZO: RICHIESTE PM ASSOMIGLIANO A GIUSTIZIA SOMMARIA
PROCESSO 11 MARZO: RICHIESTE PM ASSOMIGLIANO A GIUSTIZIA SOMMARIA
di lucmu (del 10/07/2006, in Movimenti, linkato 1010 volte)
La richiesta della pubblica accusa di pene di 5 anni e otto mesi per 25 ragazzi e ragazze e di 6 anni per altri due, formulata oggi al processo per i fatti dell’11 marzo, ci lascia francamente sconcertati.
Da quattro mesi ormai 25 dei 29 accusati sono rinchiusi nelle carceri di San Vittore e Bollate in attesa del processo. Una detenzione preventiva che più volte abbiamo definito anomala, poiché basata essenzialmente sull’accusa di “concorso”. In altre parole, a quasi tutti gli imputati viene contestato il fatto di essere stati lì quel giorno, in quel momento e, per questo solo fatto, sarebbero corresponsabili di ogni cosa avvenuta in corso Buenos Aires. Un’impostazione sommaria che oggi il Pm ha evidentemente voluto riconfermare con le sue richieste.
Non ci stanchiamo di ribadire che dovrebbe per chiunque essere motivo di preoccupazione come, in questo procedimento, si stia dimenticando quel principio fondante della nostra civiltà giuridica per il quale la responsabilità penale è personale. Se dovesse affermarsi un tale uso estensivo del concetto di “concorso morale” rischieremmo davvero di scivolare verso la giustizia sommaria e la messa in pericolo della libertà di manifestare.
Perciò ci auguriamo vivamente che la corte respinga questo impianto accusatorio sommario e che giudichi soltanto i fatti. E invitiamo nuovamente tutte le forze politiche a non nascondere la testa sotto la sabbia, poiché qui non parliamo “soltanto” della libertà di 27 ragazzi e ragazze, ma anzitutto della salvaguardia di una giustizia equa e autonoma da condizionamenti politici.