La legge regionale n. 6/2006 sui phone center, fortemente voluta da Lega e An, ha già provocato la chiusura di numerosissime attività. Infatti, lungi dall’essere una semplice regolamentazione di un settore commerciale, essa si configura piuttosto come un atto deliberato e xenofobo contro un settore economico dove molto forte è la presenza della piccola imprenditoria immigrata.
Non a caso, tutte le sezioni del Tar della Lombardia hanno già emesso delle sentenze che danno ragione ai ricorrenti e sollevato la questione dell’illegittimità presso la Corte Costituzionale. Ma non basta, quattro mesi fa era intervenuta persino l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiedendo formalmente a Regione Lombardia di modificare la legge in almeno due punti fondamentali.
Ciononostante, il centrodestra lombardo continua allegramente a fare orecchie da mercante, accusando il Tar di ingerenza e non sentendo nemmeno il bisogno di rispondere all’Autorità garante. Non c’è male per un Presidente e una coalizione che del libero mercato hanno fatto la loro bandiera. Ma si sa, qualcuno è sempre più libero degli altri e se poi sei immigrato, allora bisogna accontentare anzitutto la demagogia di Lega e An.
Per questo oggi abbiamo presentato un’interpellanza al Presidente Formigoni, chiedendogli di rispondere alle osservazioni e agli inviti dell’Autorità garante.
qui puoi scaricare il testo dell’interpellanza e la segnalazione dell’Agcm