Evidentemente a qualcuno non è andato giù che la grande manifestazione no-tav di ieri ha smentito sonoramente tutti gli interessati allarmismi. E allora bisognava inventarsi qualcosa per riaccreditare il teorema delle infiltrazioni dei “violenti”, “autonomi” e “anarcoinsurrezionalisti”. Ci ha pensato l’immancabile Borghezio, esponente dell’ala più estremista e xenofoba della Lega Nord.
Ma partiamo dai fatti. Circa 500 manifestanti di Milano e di diverse città del nord-est hanno preso il treno delle 19.00 a Torino, stazione di P.ta Susa, diretti a Milano. Ai manifestanti erano riservate cinque carrozze, che infatti erano vuote, salvo l’incredibile presenza di Borghezio e due suoi accompagnatori, una donna e un uomo. Qualcuno lo ha riconosciuto, si è sparsa rapidamente la voce e dalle carrozze adiacenti sono accorse decine di persone. Si è creata immediatamente una grande calca nei corridoi. Dopo pochi minuti sono giunto sul posto e insieme ad altri manifestanti milanesi di Rifondazione e dei centri sociali abbiamo creato un cordone attorno Borghezio e ai suoi due accompagnatori. Borghezio aveva qualche traccia di sangue sul viso, mentre i suoi due accompagnatori apparivano del tutto illesi. Ho consigliato loro di scendere dal treno a Chivasso e l’accompagnatrice si è dichiarata d’accordo. Quindi, giunti a Chivasso, attorno alle 19.20, abbiamo fatto scendere lui e i due accompagnatori. Ad attenderli vi erano degli agenti dell’arma dei Carabinieri che lo hanno preso in consegna.
Arrivati a Milano, uno schieramento di polizia in tenuta antisommossa ha preteso di identificare tutto il treno, su ordine diretto del Ministro Pisanu. Cioè, non qualcuno e nemmeno i soli manifestanti, ma semplicemente tutto il treno! Ovviamente questo non era possibile e dopo una breve trattativa -presenti oltre il sottoscritto, anche il consigliere comunale Farina, il segretario provinciale di Rifondazione, Rocchi, e l’on. Pisapia- i manifestanti e i passeggeri hanno potuto lasciare la stazione oppure salire sui treni che li portavano a casa.
Questa la cronaca. Oggi abbiamo saputo che i due accompagnatori di Borghezio erano agenti di polizia e che dei manifestanti sono stati identificati a Padova, additandoli come i responsabili dell’accaduto. A questo punto si impongono però due osservazioni:
Primo, è inquietante che le forze dell’ordine abbiano deciso di assecondare la palese provocazione di Borgehzio, mettendogli persino a disposizione due agenti. E chi di dovere spieghi chi ha preso quella decisione. Secondo, i manifestanti padovani non c’entrano proprio nulla, visto che si trovavano due o tre carrozze più avanti rispetto al luogo dei fatti.
Insomma, l’unica cosa intollerabile e vergognosa è che in questo paese, ogniqualvolta vi è un conflitto o una forte e pacifica mobilitazione popolare, qualcuno cerchi di inquinare il clima con ogni mezzo. E sarebbe bene che qualche parlamentare presentasse un’interrogazione per chiarire eventuali responsabilità istituzionali.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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