Per i rifugiati di via Lecco il bilancio della giornata odierna è fortemente contraddittorio. Da una parte vi sono stati segnali positivi, che indicavano la direzione giusta su cui lavorare, fuori dalle logiche emergenziali. Questo sicuramente è il caso dell’incontro tenutosi nel primo pomeriggio in Prefettura. Dall’altra, tuttavia, vi sono i segnali per nulla incoraggianti che provengono ancora oggi dal Comune di Milano. Insomma, siamo in piena situazione di stallo.
Ancora una volta il Comune si è trincerato dietro alle solite proposte che nulla risolvono. Anzi, i rifugiati prendano il telefono e chiamino l’ufficio di via Anfossi o quello della Stazione Centrale. E’ davvero incredibile! Ed è difficile non vedere nell’immobilismo dell’amministrazione comunale la presenza di qualche veto politico pregiudiziale proveniente da una parte del centrodestra milanese.
Sono questo stallo e questa inerzia che oggi rappresentano il principale ostacolo per una soluzione positiva della vicenda di via Lecco e che impediscono di affrontare l’insieme del dramma umano e sociale delle migliaia di rifugiati presenti a Milano.
Ora occorre che prendano l’iniziativa direttamente le associazioni, che aprano loro un tavolo di confronto con gli occupanti di via Lecco e che si definiscano insieme le strade da percorrere. Soltanto in questa maniera sarà possibile uscire dall’impasse.