Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su il Manifesto dell’8 ott. 2005
Vi è qualcosa di profondamente inquietante nella vicenda della scuola araba di Via Quaranta a Milano, riapertasi nel peggiore dei modi nella giornata di ieri. In fondo la soluzione era ed è a portata di mano, con tutti i crismi della legalità, come tutti, ma proprio tutti, ben sanno. Eppure, tutte le volte arriva in extremis qualche stop da qualche parte. Questa volta è arrivato direttamente da Roma, dal Ministero presieduto da Letizia Moratti, futura candidata a sindaco di Milano per il centrodestra.
Della scuola di Via Quaranta si era detto di tutto e il premio della sparata più grossa va senz’altro riconosciuto a Magdi Allam, che parlò di una madrassa per futuri kamikaze.
Poi arrivò il provvedimento del comune di Milano che chiuse la scuola, ma per semplice “inidoneità”. Il resto è cronaca di queste settimane, dalle campagne d’odio leghiste e post-fasciste fino allo stantio ritornello della tolleranza zero degli esponenti milanesi di Forza Italia. L’unica autorità cittadina a distinguersi e a lavorare per una soluzione è stato il Prefetto Ferrante, armato semplicemente di buon senso. Ce l’aveva quasi fatta, ma poi è arrivata la Moratti.
Inquietante è che nessuno nel centrodestra sembra preoccuparsi minimamente di che fine faranno le centinaia di alunni della scuola di Via Quaranta. Inquietante è che in una città come Milano, già multietnica e multiculturale oggi, con i suoi oltre 180mila migranti residenti, il centrodestra non si preoccupi di sviluppare politiche di inclusione, ma anzi pratichi una sorta di scontro di civiltà in salsa meneghina. Inquietante è che in questa città esistono scuole private e parificate di ogni tipo, cattoliche, ebraiche, americane, francesi, tedesche e così via, ma si afferma tranquillamente che una scuola araba non può e non deve esistere. Hanno davvero torto i genitori dei ragazzi della scuola di via Quaranta se si sentono discriminati in quanto egiziani e in quanto di fede islamica?
C’è un grande bisogno che la società civile milanese si faccia viva e che si faccia viva la sinistra di questa città. Vi era stata una reazione di fronte alle parole e agli atti inqualificabili della Lega, ma poi non si è sentito più nulla. In fondo, lo ripetiamo, la soluzione c’è già, ma vanno rimosse le strumentalizzazioni politiche. La Moratti e il centrodestra hanno il diritto di fare la loro campagna elettorale come tutti, ma non è accettabile che la facciano sulla pelle di centinaia di bambini e ragazzi.
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