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SCIOPERO DELLA FAME SULT: MINISTRO DEI TRASPORTI E COMMISSIONE RISPETTINO DIRITTO DI SCIOPERO
SCIOPERO DELLA FAME SULT: MINISTRO DEI TRASPORTI E COMMISSIONE RISPETTINO DIRITTO DI SCIOPERO
di lucmu (del 16/05/2005, in Lavoro, linkato 1015 volte)
Esprimo massima solidarietà al SULT e, in particolare, ai suoi due segretari nazionali, Andrea Cavola e Paolo Maras, da oggi in sciopero della fame per affermare il rispetto del diritto di sciopero.
Il diritto di sciopero è garantito in Italia dalle disposizioni costituzionali. Tuttavia l’impianto legislativo oggi esistente in tutto il settore dei servizi, cioè la legge 146, piuttosto che regolamentarne l’esercizio, rappresenta in realtà una vera e propria limitazione, cioè un impedimento. A ciò si aggiunga che la Commissione di Garanzia, istituita dalla stessa legge, si è arrogata nel tempo una sorta di podestà normativa de facto, che la colloca al confine delle sue stesse funzioni istituzionali e che ne fa un organismo di parte, praticamente un tribunale speciale sempre schierato contro i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
I lavoratori dei trasporti sono oggi le principali vittime di una legge e di una prassi che si basa sulla filosofia della criminalizzazione del conflitto sociale, assunto non come opportunità di progresso sociale e civile, bensì come un problema da reprimere. Come se il diritto alla mobilità dei cittadini non fosse messo a repentaglio dalle politiche di smantellamento dei sistemi di trasporto pubblico, ma dalle rivendicazioni dei lavoratori. Ed ecco che i lavoratori che si battono per la difesa dell’occupazione, dei diritti e del salario sono costretti a diventare “selvaggi”, esposti a sanzioni di ogni tipo. Così era successo agli autoferrotranvieri e così sta succedendo ora ai lavoratori del Sult.
La legge antisciopero 146 e le pratiche punitive e repressive della Commissione di Garanzia e del Ministero dei Trasporti vanno messe in discussione. Si tratta di una questione che non riguarda soltanto qualche sindacato, come il Sult, colpevole unicamente di fare il proprio mestiere di sindacato dei lavoratori, ma riguarda l’insieme del movimento sindacale e delle forze politiche della sinistra. Ecco perché lo sciopero della fame di Cavola e Maras non deve essere semplicemente occasione per una rituale solidarietà, bensì di una iniziativa politica tesa a ristabilire il rispetto di un diritto elementare ed irrinunciabile, come quello del diritto di sciopero.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
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