PRECARI LOMBARDI ESCLUSI DALLE CHIAMATE ART.16 NEI CENTRI PER L'IMPIEGO. PRESENTATA INTERPELLANZA
PRECARI LOMBARDI ESCLUSI DALLE CHIAMATE ART.16 NEI CENTRI PER L'IMPIEGO. PRESENTATA INTERPELLANZA
di lucmu (del 09/01/2008, in Lavoro, linkato 1043 volte)
Da settembre dell’anno scorso, migliaia di precari lombardi si vedono rifiutare dai Centri per l’impiego provinciali le loro domande per i posti di lavoro temporanei presso le pubbliche amministrazioni della regione.
Si tratta delle cosiddette “chiamate art. 16”, cioè di assunzioni a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni per qualifiche che richiedono l’unico requisito dell’assolvimento della scuola d’obbligo (bidelli, cantonieri, videoterminalisti, giardinieri ecc.). Certo, si tratta di posti di lavoro a tempo determinato e sicuramente non ben pagati, ma era pur sempre una possibilità di reddito in più.
Ebbene, con le nuove modalità e procedure, definite dalla Giunta regionale nel giugno 2007 e, poi, applicate dalle Province lombarde, i precari fino allora considerati “privi di occupazione”, perché con reddito annuo lordo inferiore a 8.000 euro, non possono più accedere alle domande.
Si tratta di una situazione inaccettabile in sé, perché colpisce un settore di lavoratori già svantaggiato, e inoltre in contrasto con la normativa nazionale, nonché con la prassi seguita dalle regioni limitrofe (Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte).
Pertanto, oggi abbiamo depositato un’interpellanza al competente assessore regionale, chiedendo di ristabilire il regime precedente e di rimuovere l’esclusione dei precari.