Esprimiamo la nostra viva preoccupazione per come il governo regionale lombardo sta affrontando la vicenda di Malpensa e, soprattutto, per la progressiva espulsione dal dibattito del destino dei lavoratori e del futuro dell’occupazione nello scalo varesino e negli altri aeroporti della nostra regione in generale, che rappresenta il problema principale.
Il centrodestra lombardo sembra, infatti, persistere nella contrapposizione tra il Nord e Roma, considerata responsabile tout court della situazione attuale, e incentrare tutta l’iniziativa sulla gestione degli slot di Malpensa. Certo, questo approccio è senz’altro produttivo sul piano politico-propagandistico, ma rischia di avere effetti concreti soltanto nel gioco delle cordate e degli interessi che vogliono spartirsi le spoglie di Alitalia e il ricco mercato del Nord Italia.
Sintomo di tutto questo è che oggi si parla poco di occupazione, a differenza dell’autunno scorso, quando gli scioperi dei lavoratori di Malpensa raccolsero persino il plauso della Giunta regionale. Eppure, sono a rischio migliaia di posti di lavoro, proprio in un territorio già duramente provato da una serie di crisi industriali e occupazionali negli anni passati.
Sintomatico è altresì il silenzio sulle responsabilità regionali e locali. Non solo non è stato mai risolto il problema dell’accessibilità, per le persone e per le merci, che fa sì che Malpensa, da questo punto di vista, sia un fanalino di coda in Europa, ma non è stata nemmeno mai definita una strategia complessiva per le infrastrutture aeroportuali della regione. Anzi, in questi anni, gli aeroporti lombardi sono cresciuti in totale assenza di programmazione e soltanto in base agli interessi particolari. Il ruolo e la funzione di Linate sono stati oggetto di continue bagarre politiche e istituzionali, mentre, ancora poco tempo fa, importanti assessori regionali fantasticavano pubblicamente su un “secondo hub lombardo” a Montichiari (Bs).
Tuttavia, oggi non è tempo per rivangare vecchie polemiche, bensì per lavorare su soluzioni possibili ed efficaci. Ecco perché ribadiamo, come già affermato in autunno in Consiglio, la nostra disponibilità, purché si faccia sul serio e si scenda dal treno della propaganda. QMa questo significa che la Giunta regionale si sieda al Tavolo Milano, mettendo in campo degli impegni concreti, sul piano della programmazione e delle prospettive di sviluppo, e soprattutto assumendo la questione occupazionale, in termini quantitativi e qualitativi, come prioritaria.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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