di lucmu (del 10/02/2008, in Regione, linkato 958 volte)
È passato quasi un anno da quando nel Consiglio Regionale fu depositato un progetto di legge (PdL 236 del 21 maggio 2007) per sostenere e incentivare l’utilizzo dei formati aperti, cioè del software libero e open source, nelle pubbliche amministrazioni. Eppure, la discussione in commissione non nemmeno mai iniziata.
Il testo del progetto di legge (che trovi nel file allegato) è il frutto del confronto al tavolo di lavoro “Politica del software nella pubblica amministrazione”, che ha riunito un folto numero di “tecnici” e appassionati della materia e alcuni consiglieri regionali.
In Lombardia, ogni anno le pubbliche amministrazioni spendono decine di milioni di euro per acquistare software proprietario dai grandi monopolisti del settore. Una scelta forse obbligato fino a qualche anno fa, ma oggi non più, poiché il software libero si è evoluto, come dimostra, ad esempio, la sua adozione da parte delle pubbliche amministrazioni dell’Andalusia (Stato spagnolo) e del Massachusset (Usa).
L’uso di software libero non permetterebbe soltanto un risparmio economico, ma altresì il recupero di controllo pubblico sui dati sensibili dei cittadini.
Ora è stata promossa una petizione on line per chiedere che il Consiglio regionale inizi finalmente l’iter di discussione e approvazione del progetto di legge.