Dopo quasi un anno di aspro dibattito nella quinta commissione consiliare, l’ennesimo pacchetto di modifica della legge regionale n. 12 sul governo del territorio approderà domani in Consiglio regionale. E come nelle modifiche precedenti, il leitmotiv è quello delle norme speciali per garantire degli interessi particolari.
Non vi è alcun interesse pubblico nella nuova norma sui parchi lombardi, come avevano già dimostrato sia la posizione perplessa dell’Anci, che l’aperta ostilità di Federparchi. Infatti, le uniche voci fuori dal coro della protesta sono non a caso Milena Bertani, presidente del Parco del Ticino e soprattutto ex-assessora della Giunta Formigoni, e Letizia Moratti, Sindaco di Milano e tra i principali interessati a mettere le mani sul verde del Parco Sud.
Insomma, si tenta di ripetere la storia del 2006, quando la legge n. 12 fu modificata per facilitare l’edificazione dell’area verde della Cascinazza a Monza. Allora, si trattava di garantire anzitutto gli affari di Paolo Berlusconi, ora invece gli appetiti speculativi in gioco sono ben più consistenti e vedono coinvolti i principali costruttori dell’area milanese, ansiosi di poter ottenere varianti per rendere edificabili porzioni del Parco Sud.
E, come nel 2006, il proponente della norma speciale è un assessore della Lega Nord, cioè una forza politica che a parole si dichiara estranea al partito degli affari, raccolto attorno al Presidente della Regione, ma che nei fatti è sempre disponibile ad assecondare i poteri forti, in cambio di un po’ di propaganda securitaria.
Quindi, nel pacchetto di modifiche troviamo anche questa volta due capolavori del genere. La prima riguarda, manco a dirlo, i “campi nomadi”, mediante l’introduzione di una norma restrittiva per il loro insediamento e la contemporanea abrogazione dell’articolo 3 della legge regionale n. 77/89, che con l’urbanistica non centra un fico secco. In altre parole, quello che viene abrogato è l’obbligo di “evitare qualsiasi forma di emarginazione urbanistica” e di “facilitare l’accesso ai servizi e la partecipazione dei nomadi alla vita sociale”. Insomma, tanto peggio, tanto meglio.
La seconda, un altro cult leghista, è una norma che intende rendere più difficoltosa la costruzione delle moschee. E così, dopo la norma “urbanistica” speciale del 2006, che aveva messo fuori legge pregare, senza permesso del Sindaco, in un luogo non considerato ufficialmente luogo di culto, ora si vuole ostacolare persino la costruzione di nuovi luoghi di culto regolari. Anche qui, la morale è sempre la stessa: tanto peggio, tanto meglio.
Ma chissà, forse questa volta la moneta di scambio è anche un’altra e si tratta di dimostrare ai poteri forti l’affidabilità della Lega in vista della successione di Formigoni.
Comunque sia, se la norma dovesse passare, a rimetterci saranno i cittadini, o meglio, quelli tra di noi che non posseggono un’impresa di costruzioni. Per tutto questo, domani in aula ci batteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione, compresi gli oltre 150 emendamenti della Sinistra, per impedire questo scempio.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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