La maggioranza di centrodestra in Regione sembra coltivare una vera e propria ossessione per la città di Monza, visto che oggi, per l’ennesima volta, è stata imposta una modifica della legge regionale n. 12, sul governo del territorio, che di fatto ha effetti concreti soltanto per il capoluogo brianzolo.
Ci sarebbe da ridere, se non fossimo di fronte a una vera e propria indecenza politica e a un autentico abuso istituzionale, che lede gravemente la credibilità dell’assemblea legislativa lombarda. Per capirci, con una procedura totalmente atipica, sono stati imposti in tempo record prima il passaggio in Commissione e poi il voto in Consiglio di un emendamento ad hoc che consente al Comune di Monza una proroga per i tempi di approvazione del Pgt (Piano di governo del territorio). Certo, l’opposizione e l’ostruzionismo della minoranza hanno fatto sì che la proroga scendesse dagli iniziali sei mesi a soli due, ma il discorso non cambia.
Chi ha buona memoria si ricorderà che poco più di un anno fa il Consiglio regionale rimase letteralmente bloccato per un mese a causa di un'altra modifica della legge 12, sempre destinata a Monza. Ma allora si trattava di fare l’esatto opposto, cioè di accorciare i tempi di approvazione del Pgt! Domanda: cosa è cambiato in questo anno? Risposta: il colore della Giunta comunale, che l’anno scorso era di centrosinistra e ora è di centrodestra. In altre parole, un anno fa si trattava del tentativo di bloccare il nuovo Pgt, mentre ora si tratta di dare tutto il tempo necessario per rifarlo e per risolvere i litigi interni al centrodestra monzese. Sullo sfondo, la nota vicenda dell’area della Cascinazza e gli enormi appetiti immobiliari del signor Paolo Berlusconi.
L’indegno spettacolo andato in scena in Consiglio spiega più di mille parole il peso enorme degli interessi particolari e affaristici che guidano l’azione di governo nella più ricca regione italiana. Infatti, la realtà che si cela dietro la cortina fumogena delle grandi enunciazioni del Presidente Formigoni, dal federalismo alla modernità, è molto meno nobile e molto più concreta, dalla sanità all’istruzione, passando, appunto, per la solita Cascinazza. Oggi, ancora una volta, ha vinto il partito degli affari. In fondo, basterebbe questo per spiegare perché in Lombardia, proprio adesso, c’è un disperato bisogno di più opposizione e non certo di insensate alleanze variabili e convergenze al centro”.