È già abbastanza triste che il sindaco di una città come Milano non consideri necessario partecipare alla manifestazione del 25 aprile, ma che ora il suo vice, l’incorreggibile De Corato, si erga pure a supremo giudice che pretende di distinguere preventivamente tra manifestanti buoni e manifestanti cattivi, nella malcelata speranza di contribuire a qualche casino in piazza, è davvero troppo.
E così, De Corato non si limita alla consueta sequela di insulti gratuiti contro i centri sociali, ma arriva persino a offendere la Brigata Ebraica, definendola senza pudore “super partes”. E tanti saluti alla memoria del significativo tributo di sangue offerto dai combattenti della brigata alla causa della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.
Martin Luther King aveva un sogno grande, noi ne abbiamo uno più piccolo, ma in cambio speriamo che possa avverarsi. Cioè, se il vicesindaco non riesce proprio a liberarsi dal suo passato neofascista, che almeno riesca a stare zitto il 25 aprile e a non offendere quei milanesi che per fortuna non la pensano come lui.
Insomma, forse è giusto che il sindaco Moratti non partecipi alla manifestazione, visto che non solo non lo considera importante, ma che non riesce nemmeno a porre un freno alla lingua del suo vice.
Anzi, meglio così, almeno ci risparmiamo l’ipocrisia.