L’operazione di polizia contro il gruppo neonazista “Movimento dei lavoratori nazionalista e socialista”, sulla base di un’inchiesta della Procura di Varese, è sicuramente una notizia positiva. Tuttavia, se dovesse rimanere un fatto isolato, difficilmente riuscirà a incidere su un preoccupante fenomeno in rapida crescita.
Infatti, le molte segnalazioni circa il proliferare di gruppi militanti di estrema destra in Lombardia hanno finora trovato poca o nulla attenzione pubblica. Nemmeno il moltiplicarsi di atti violenti e di aggressioni è riuscito a conquistarsi gli onori della cronaca o l’interessamento deciso delle istituzioni. Insomma, vi è la netta sensazione che ci sia una grave sottovalutazione, a volte anche a sinistra, rispetto a quanto sta accadendo nella nostra società. Sottovalutazione che si traduce in un’insana tolleranza verso la rinascita dell’estremismo neofascista.
Ci chiediamo come mai nessuno sia finora intervenuto rispetto a vicende analoghe, o anche più gravi, di quelle di Varese. A mo’ di esempio, basti ricordare quanto avvenuto pochi giorni fa a Pieve Porto Morone, nel pavese, dove militanti dell’organizzazione neofascista Forza Nuova hanno assediato un gruppo di rom, protetto dalle forze dell’ordine, con tanto di grida “Sieg Heil” mandate in onda dai Tg di mezza Italia.
Occorre davvero porre fine alla tolleranza rispetto a questi episodi, prima che la situazione scappi di mano. E ciò riguarda tutti, non solo il Ministero degli Interni o la magistratura, ma altresì la politica, poiché spesso i neofascisti trovano comprensione o complicità in settori della destra istituzionale.