Quando si dice “scudo stellare” molti pensano a qualche pellicola holywoodiana, altri si ricordano dei velleitari progetti di militarizzazione dello spazio di Ronald Reagan, ma solo pochi sanno che si tratta di un sistema d’armamento statunitense in fase di realizzazione, anche sul suolo europeo.
Infatti, per completare lo scudo anti-missilistico, che intende coprire sia gli Usa che l’Europa, è prevista la costruzione di due nuove basi militari statunitensi al fine di ospitare una stazione radar e una batteria missilistica, rispettivamente nella Repubblica Ceca e in Polonia. Cioè, a ridosso dei confini della Federazione Russa.
Secondo il governo degli Stati Uniti si tratta di un’operazione meramente difensiva, destinata alla protezione dell’Europa da eventuali attacchi missilistici provenienti dal Medio Oriente. Ma la Russia, ovviamente, ci crede poco e ha già annunciato delle contromisure sul piano militare.
Peraltro, ci crede poco anche lo stesso Pentagono, visto che la sua principale agenzia di ricerca, la Rand Corporation, afferma senza mezzi termini che “non si tratta solo di uno scudo, ma di un’abilitazione all’azione”. Insomma, non era poi un caso che il trattato Abm, siglato nel lontano 1972 da Usa e Urss, avesse vietato espressamente tali sistemi anti-missilistici. Ahinoi, su iniziativa del presidente Bush, gli Usa si sono ritirati unilateralmente da tale trattato nel 2002.
A breve il parlamento della Repubblica Ceca sarà chiamato a decidere sulla nuova base radar voluta dagli Usa, ma alla popolazione viene negata la possibilità di esprimersi con un referendum popolare, nonostante fosse stato richiesto da un combattivo movimento popolare. Chissà perché, forse perché è risaputa la diffusa ostilità dei cechi nei confronti del progetto?
Negare alla popolazione di potersi esprimere liberamente e democraticamente su questioni di tali rilevanza è sbagliato comunque, a Vicenza come nella Repubblica Ceca. E ancora più sbagliato sarebbe pensare che si tratti di una questione che non riguarda il resto dell’Europa, poiché non occorre essere dei geni per capire che la realizzazione dello “scudo stellare” sul territorio europeo alimenterebbe una nuova corsa agli armamenti e l’instabilità globale.
Per questi motivi 12 consiglieri regionali della Lombardia (Muhlbauer, Squassina O., Agostinelli, Squassina A., Cipriano, Monguzzi, Civati, Saponaro, Prina, Gaffuri, Fabrizio e Oriani) di Prc, Sd, Verdi e Pd hanno raccolto l’appello lanciato dal movimento anti-base ceco, depositando in Consiglio regionale una mozione con la quale si chiede che Regione Lombardia si attivi nei confronti dell’Unione Europea, affinché ai cittadini della Repubblica Ceca venga garantito il diritto di potersi esprimere mediante referendum popolare.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il testo della proposta di mozione depositata
Nessun commento trovato.