È positivo che la Giunta comunale milanese abbia confermato la proposta del Sindaco di far riposare le spoglie di Giovanni Pesce nella cripta del Famedio, ma ci lascia francamente esterrefatti la contestuale decisione di raccogliere i resti di partigiani e combattenti della Repubblica di Salò nel Sacrario ai Caduti di largo Gemelli.
E così, il revisionismo di An è riuscito ancora una volta a condizionare le decisioni del Sindaco, nel tentativo di gettare un’ombra sull’omaggio a Giovanni Pesce e sulla lotta di liberazione dalla dittatura nazifascista. E se qualcuno avesse dei dubbi sul pessimo segnale lanciato dalla Giunta milanese, si rilegga le dichiarazioni del Vicesindaco De Corato, che proprio oggi accusa Giovanni Pesce di non essere stato uomo di riconciliazione, oppure quelle deliranti dell’assessora De Albertis, che invoca apertamente il revisionismo storico.
Che molta parte di Alleanza Nazionale abbia perso il pelo, ma non il vizio, è cosa risaputa, specie in una città come Milano, dove appena una settimana fa è stato cancellato il murale che ricordava il giovane Dax, assassinato quattro anni fa da alcuni neofascisti.
Non ci potrà mai essere riconciliazione con quanti continuano a denigrare gli uomini e le donne che diedero la loro vita per la libertà di noi tutti, mettendo vittime e carnefici, antifascisti e fascisti, sullo stesso piano. Non si tratta di questioni che riguardano il passato, bensì il presente e il futuro.
Siamo amareggiati per l’ennesimo cedimento dei moderati del centrodestra e siamo disgustati dalle parole di alcuni amministratori della nostra città. C’è davvero urgente bisogno di far rivivere dal basso la memoria e la consapevolezza di quanto è potuto accadere a Milano e nel Paese tanti anni fa. Non per semplice amore della verità, ma anzitutto per salvaguardare il nostro domani.