Nella seduta di domani il Consiglio regionale, su iniziativa della Giunta, discuterà un pacchetto di modifiche alla legge regionale n. 15 sulle infrastrutture. A leggere la relazione ufficiale di accompagnamento si tratterebbe semplicemente di alcuni aggiustamenti tecnici, ma basta dare un’occhiata all’articolato per capire che siamo di fronte a ben altro. Cioè, a una vera e propria retromarcia dell’assessore Cattaneo e della Giunta.
Infatti, la legge n. 15, definita pomposamente “Legge Obiettivo della Lombardia”, doveva ufficialmente servire per velocizzare la costruzione di 52 infrastrutture, tra cui ovviamente anche le grandi opere autostradali. Il pilastro fondamentale della legge era il principio del “potere sostitutivo” della Regione nei confronti della Stato centrale, in caso di ritardi nella procedura di approvazione delle opere. E così, la legge introdusse unilateralmente tale potere, nel nome, ovviamente, del federalismo fai da te.
Quanti in Consiglio, come noi, rilevarono che quella legge presentava palesi violazioni del quadro costituzionale furono zittiti in malo modo, come nemici della Lombardia. Eppure, sono passati soltanto cinque mesi dalla sua approvazione e la Giunta Formigoni è già costretta a modificarla. E che modifiche! In sostanza di tratta di emendamenti analoghi a quelli presentati a suo tempo dalle opposizioni, cioè viene di fatto eliminato il “potere sostitutivo”.
E, cosa assai interessante, a minacciare di impugnare la legge lombarda davanti alla Corte Costituzionale, e dunque ad imporre tali modifiche, non è stato un qualche “giudice rosso”, bensì il Governo Berlusconi. E così, da domani in poi, la Regione avrà soltanto i poteri che il Governo, mediante accordi, vorrà concederle. In altre parole, esattamente la situazione normativa preesistente all’approvazione della legge n. 15.
Di fronte a questo scenario sarebbe lecito aspettarsi almeno due cose: primo, le scuse dell’assessore Cattaneo e, secondo, l’abrogazione della legge regionale. Ma, ahinoi, non arriverà nessuna delle due e soprattutto non la seconda. Quella legge, infatti, deve rimanere in piedi per almeno due motivi, cioè per salvare la faccia all’assessore Cattaneo e al centrodestra lombardo e per mantenere in vita alcuni aspetti della legge, sempre troppo ignorati.
Ci riferiamo in particolare all’articolo 10, comma 3., con il quale era stata introdotta una sorta di maxi-deroga agli strumenti urbanistici, stabilendo che le concessioni per le infrastrutture possono comprendere anche l’autorizzazione per l’edificazione delle aree limitrofe. Cioè, visti i noti e significativi i problemi finanziari che comportano le faraoniche opere autostradali, Regione Lombardia non aveva trovato di meglio che offrire come preda il territorio più o meno adiacente il tracciato delle autostrade.
Da parte nostra ripresenteremo domani i nostri emendamenti all’articolo 10, uno dei quali era stato bocciato cinque mesi fa per un solo voto, con l’auspicio che i consiglieri della maggioranza che allora votarono con noi lo vogliano fare anche domani. Anzi, a maggior ragione domani.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare i nostri emendamenti, le modifiche della Giunta e la legge 15
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