Vi ricordate del rogo di Opera? Era la vigilia di Natale del 2006 e un nutrito gruppo di cittadini operesi, guidato e incitato dal leghista Ettore Fusco e da altri esponenti della Lega e di An, aveva dato alle fiamme le tende della protezione civile, destinate ad ospitare fino a primavera le famiglie rom precedentemente sgomberati dalle baracche di via Ripamonti, nel comune di Milano. Le tende sarebbero poi state rimontate, ma l’assedio, con tanto di insulti e minacce quotidiane, continuò fino all’inizio di febbraio, quando i rom e la Casa della Carità gettarono la spugna e se ne andarono.
Opera fu una sconfitta per la democrazia e la decenza e una vittoria politica per le destre e gli xenofobi. Anzi, fu una sorta di fatto costituente, destinato a fare scuola. Da allora in poi si registrò un crescendo di azioni simili, un po’ dappertutto in Lombardia e successivamente anche oltre. E uno dei principali protagonisti della vicenda capitalizzò la vittoria fino in fondo: nell’aprile del 2008 Ettore Fusco è stato eletto Sindaco di Opera.
Aver permesso a Lega e An -con qualche occasionale appoggio operativo di militanti neofascisti- di averla vinta, significò sdoganare e legittimare azioni razziste e violente contro i rom. Lo stesso comportamento delle autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico fu allora arrendevole, per usare un eufemismo. In sostanza rimasero a guardare. E la medesima tolleranza sarebbe poi stata usata anche dal magistrato, che infatti nel febbraio scorso assolse Ettore Fusco dall’accusa di “istigazione a delinquere”.
Sembrava tutto chiuso, finito, nel peggior modo possibile. Cioè, a Opera non era successo nulla, non ci sono responsabilità, né colpevoli. O meglio, gli unici colpevoli sono quelli che la violenza non l’hanno mai usata: le famiglie rom, prima sgomberati dalla baraccopoli milanese, poi assediati, minacciati e cacciati da Opera.
Invece no, la vicenda non è ancora chiusa. Infatti, venerdì 31 ottobre la Corte di Cassazione ha depositato la sentenza con la quale accoglie il ricorso della Procura di Milano, annullando l’assoluzione e disponendo un nuovo processo per “istigazione a delinquere” contro il Sindaco di Opera, Ettore Fusco.
Una buona notizia, comunque vada a finire, perché vuol dire che è rimasto ancora qualcuno che ritiene i roghi razzisti contro persone indifese, con l’unico fine di garantire un tornaconto politico e personale a qualcuno, non compatibili con lo stato di diritto e la democrazia.
ciao, sono uno dei componenti dell'allora comitato "festa dei popoli" di Opera che cercò di creare un alternativa al famigerato "presidio anti-rom"... grazie della notizia che apprendo dal tuo blog (sono all'estero); nonostante tutta la mia avversione all'attuale sindaco Fusco, vorrei precisare che non "guidò" i cittadini operesi al rogo.. ma sicuramente il presidio che ne seguì. La precisazione per onestà intellettuale e per evitarti denunce per diffamazione.. infine una domanda: ma l'allora consigliere, e oggi assessore Pozzoli (di AN)? le sue responsabilità sono pari a quelle di Fusco, ed anche lui venne assolto grazie ciao
oggi invecve si parla del signor prenatiu che ha incassato due milioni di euro....il super onestone moralista
di
cristian
(inviato il 30/12/2011 @ 17:00:53)
# 3
al secondo e al terzo processo il sindaco fusco e stato ASSOLTO PERCHE IL FATTO NON SUSSISTE ...so che vi sarebbe piciuto vederlo in galera cari compagni, ma vi e andata male ci vediamo la prossima volta che lo prenderete ancora dove non batte il sole ahahahahahaha
di
andrea
(inviato il 30/12/2011 @ 17:03:29)
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