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PUBBLICATO IL RAPPORTO 2008 SUL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALLA SCUOLA PRIVATA IN LOMBARDIA - SCARICALO QUI
PUBBLICATO IL RAPPORTO 2008 SUL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALLA SCUOLA PRIVATA IN LOMBARDIA - SCARICALO QUI
di lucmu (del 27/11/2008, in Scuola e formazione, linkato 4590 volte)
280 milioni di euro in sette anni e altri 45 milioni già messi in bilancio per il 2009. Beneficiari esclusivi di questa pioggia di denaro pubblico sono le scuole private, ma anche le famiglie lombarde benestanti: in 3.000 dichiarano al fisco un reddito tra 100 e 200mila euro e ricevono lo stesso un sussidio regionale. E mentre molte scuole pubbliche cadono a pezzi, la Regione storna 4,5 milioni di euro dai fondi per l'edilizia scolastica per finanziare la costruzione di una nuova scuola privata.
Queste sono solo alcune delle inquietanti realtà che emergono dal dossier “Quelli che la crisi non la pagano”, contenente l'inchiesta del Gruppo consiliare regionale di Rifondazione Comunista sul finanziamento pubblico della scuola privata in Lombardia e da oggi gratuitamente a disposizione dei cittadini.
Regista dell'operazione di drenaggio di risorse pubbliche verso interessi privati è il Presidente Formigoni, che da tre lustri governa la Lombardia, ma il conto lo pagano i contribuenti, i cui figli frequentano in 9 casi su 10 la scuola pubblica. Il quadro che esce dalla nostra inchiesta è disarmante, preoccupante e scandaloso, poiché colpisce non soltanto per l’esorbitante entità del finanziamento, ma anche per il sistema di regole differenziato e discriminatorio.
Per l’anno scolastico 2007/08 sono stati erogati dalla Regione oltre 45 milioni di euro per il buono scuola, cioè il sussidio regionale che rimborsa parte delle rette scolastiche. Dei 64mila studenti lombardi beneficiari del sussidio, il 99% frequenta un istituto privato e questi assorbono il 99,63% del finanziamento totale. Così facendo, ormai il 70% degli studenti lombardi che frequentano le scuole private usufruisce del sussidio pubblico (nel 2001/02 era il 58%).
E per avere quel sussidio non bisogna essere né meritevoli, né economicamente svantaggiati. Infatti, non ci sono criteri di merito e il coefficiente Isee -il riccometro- utilizzato in questo caso dalla Regione è talmente elastico, da distribuire allegramente sussidi pubblici a famiglie benestanti. Incredibile ma vero: soltanto il 28% di questi 45 milioni di euro è stato assegnato a famiglie che dichiarano al fisco un reddito annuo inferiore a 30mila euro. Tutto il resto è andato a famiglie con redditi superiori, tra cui ben 3.000 con un reddito dichiarato tra 100 e 200mila euro!
Ma appunto, le regole non sono uguali per tutti. E così, i 970mila studenti della scuola pubblica e le loro famiglie devono accontentarsi delle briciole (8,5 milioni di euro per il diritto allo studio) e per averne qualcuna devono pure dimostrare di essere meritevoli ed economicamente svantaggiati. Morale: l’investimento pro capite della Regione è di 700 euro per ogni studente delle private e nemmeno di 8 euro per quelli delle pubbliche.
Le cose non vanno diversamente nemmeno nell’edilizia scolastica. Infatti, dal 2007 il governo regionale può destinare fino al 25% del finanziamento complessivo alla scuola privata. E così capita che, mentre le scuole pubbliche cadono a pezzi, una fondazione legata a Cl ottiene un contributo regionale di 4,5 milioni di euro per costruire una scuola nuova di zecca.
Insomma, siamo di fronte a una gigantesca operazione di drenaggio di denaro pubblico ad alcuni interessi privati. E pur di privilegiare la scuola privata ogni mezzo sembra essere lecito, compreso erogare un sussidio pubblico a famiglie benestanti, mentre tutte le altre devono arrangiarsi, e finanziare la costruzione di nuove scuole private, mentre quelle pubbliche non riescono nemmeno ad ottenere le messe in sicurezza.
Loro lo chiamano riforma, noi scandalo. Giudicate voi
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
QUI SOTTO PUOI SCARICARE IL DOSSIER “QUELLI CHE LA CRISI NON LA PAGANO” IN VERSIONE PDF. IL SUO UTILIZZO E LA SUA DIFFUSIONE SONO LIBERI.
 
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# 1
Buona sera consigliere,
ho trovato il suo articolo sul web. Ho inoltrato lo stesso a diverse mie conscenze e colleghe (sono insegnante). Una collega mi ha subito risposto arrabbiata dicendo che le cose non stanno esattamente come le ha scritte lei. Ha contestato soprattutto i buoni scuola. Afferma che i buoni sono suddivisi per reddito e chi ha un reddito alto non prende un euro. Ovvero chi supera i 35000 € non ha diritto al rimborso. Del suddetto rimborso usufruiscono sia gli iscritti alle paritarie sia alle pubbliche. Potrebbe per cortesia darmi qualche delucidazione in merito?
Grazie.
di  Giusi  (inviato il 30/11/2008 @ 21:54:15)
# 2
Se legge il dossier trova tutte le risposte a queste domande. I nostri dati sono elaborati su quelli dell'Assessorato e quest'ultimo non ce li ha mai contestati. Perché non può!
di  lucmu  (inviato il 30/11/2008 @ 23:17:24)
# 3
La ringrazio. Passerò l'informazione alla mia collega.
di  Giusi  (inviato il 01/12/2008 @ 20:05:43)
# 4
credo che la tua collega si rferisca al tetto limite dei 35ooo € che sono di reddito ISEE, che equivalgono ad un reddito di circa doppio Nella mia famiglia ci vogliono circa 3 anni di lavoro per averli. Tutti insime in un anno non li vedrò mai... Il mio Isee è di circa 9000€
di  Clara  (inviato il 02/12/2008 @ 21:18:22)
# 5
La ringrazio per il lavoro che sta svolgendo. Le sue informazione mi hanno dato la giusta ispirazione.
http://www.youtube.com/watch?v=02nKxetH3CA&feature=channel_page
di  Guido  (inviato il 30/12/2008 @ 22:20:11)
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