OH BEJ! OH BEJ!: MILANO OSTAGGIO DEL MANICHEISMO DI DE CORATO. COMUNE APRA DIALOGO
OH BEJ! OH BEJ!: MILANO OSTAGGIO DEL MANICHEISMO DI DE CORATO. COMUNE APRA DIALOGO
di lucmu (del 05/12/2008, in Sicurezza, linkato 1116 volte)
C’era una volta la fiera degli Oh bej! Oh bej!, ma oggi sembra sia rimasto soltanto un campo di battaglia. Altro che atmosfera natalizia e tradizioni meneghine: da due giorni la zona del mercatino è presidiata militarmente, il traffico è in tilt e persino gli ingressi della città vengono monitorati. È la guerra di Riccardo De Corato, da lui sognata ed evocata per anni e che ora si è tristemente materializzata.
Eppure, al più antico dei mercatini milanesi gli “abusivi” ci sono sempre stati. Da decenni, alle bancarelle ufficiali si affiancavano quelle non autorizzate e i milanesi le hanno sempre visitate entrambe, in perfetto stile bipartisan. Anzi, qualche volta trovi quello che cerchi proprio su una bancarella non autorizzata di qualche ingegnoso artigiano.
Certo, gli anni passano e gli Oh bej! Oh bej! sono stati pure spostati dal loro luogo originario alla più spaziosa piazza Castello. E quindi, inevitabilmente, è aumentato anche il numero di potenziali espositori, tra autorizzati, quelli che l’autorizzazione non l’hanno ottenuta e quelli che non l’hanno nemmeno chiesta. Insomma, un problema c’è sicuramente, ma è di organizzazione e di progettualità, non certo di ordine pubblico.
Tutto questo non sembra però interessare agli amministratori milanesi, ormai ostaggi volontari della visione manichea della città del Vicesindaco, che riduce qualsiasi cosa e problema a una questione di polizia. Non c’è dunque da stupirsi che a Milano ogni anno si inizi a ragionare sulla gestione degli Oh bej! Oh bej! cinque minuti prima di mezzanotte e che non ci sia mai un guizzo di creatività e intraprendenza tra un anno e l’altro, cercando di ripensare il mercatino alla luce della realtà.
Il triste spettacolo di questi giorni e di queste ore è in buona parte responsabilità degli amministratori milanesi e della loro mancanza di idee e iniziativa. E non aiutano certamente le trovate penose di altri notabili della politica meneghina, come quella di Penati, che non ha esitato a sfidare il ridicolo, proponendo di schierare l’esercito contro alcune bancarelle.
Non possiamo che appellarci ancora una volta agli amministratori della città e ai responsabili dell’ordine pubblico perché facciano prevalere, sebbene in extremis, il buon senso, aprendo un canale di dialogo e risparmiando ai milanesi la vergogna di un mercatino natalizio in stato d’assedio.