Era ovvio e scontato, ma ora è arrivata anche la conferma ufficiale da parte di Forza Nuova. Cioè, i neofascisti non si accontenteranno affatto di stare seduti al chiuso in una sala, ma vogliono scendere in piazza e proporre una replica della lugubre esibizione squadrista di Bergamo. Infatti, in un comunicato il capo di Fn, Roberto Fiore, annuncia per domenica prossima anche due presidi. Uno la mattina alle ore 11.00 davanti alla Basilica di S. Ambrogio e l’altro alle 18.30 vicino a Piazza degli Affari.
L’avevamo chiesto in tanti e non solo a Milano: vietate il raduno nazifascista di domenica 5 aprile. Invece no, dagli amministratori milanesi al Ministero degli Interni, tutti a dire che quella iniziativa è legittima.
Gli antifascisti milanesi hanno convocato per domenica pomeriggio un happening culturale contro ogni fascismo, di ripudio del raduno, delle violenze e delle tesi degli eurofascisti. Un’iniziativa che vuole essere di tanti e tante e non un’avventura.
Ma oggi va detto con altrettanta chiarezza che il senso di responsabilità non può stare soltanto dalla parte degli organizzatori dell’happening, ma deve stare anzitutto dalla parte delle istituzioni. Non si può pretendere che i democratici e gli antifascisti stiano buoni e tranquilli in piazza, mentre i neofascisti scorazzano per la città con presidi e cortei improvvisati.
Chiediamo quindi ancora una volta che quel raduno venga vietato e che, comunque, Prefetto e Questore assicurino, con le parole e con gli atti, che ai neofascisti non sarà permessa alcuna iniziativa di piazza, né autorizzata, né non autorizzata.
Altrimenti dovremmo concludere che il gioco è cambiato e che Bergamo ha fatto scuola. E, in quel caso, le responsabilità di quanto potrà accadere peseranno unicamente sulle spalle di chi avrà consentito il raduno nazifascista.