Quanto successo oggi a Bruzzano è indegno per Milano. Le scelte della Prefettura, o di chiunque abbia deciso, sono irresponsabili e inaccettabili.
Stamattina alle 8.30 ingenti forze di polizia hanno circondato e blindato l’ex-residence occupato fin dalla notte di venerdì scorso da 300 profughi. Tutti loro, senza eccezione alcuna, si erano ieri sottoposti volontariamente al censimento della Questura di Milano. E tutti sono risultati essere quello che dicevano sin dall’inizio: rifugiati in possesso di regolari documenti rilasciati dallo Stato italiano, che attestano la loro condizione.
Eppure, dopo solo 12 ore dalla conclusione del censimento, la Questura ha cosiderato rifugiati soltanto quel centinaio di loro presenti dentro lo stabile all’inizio dell’odierna operazione di polizia. E soltanto a loro il Comune di Milano ha offerto delle sistemazioni temporanee in alcuni dormitori cittadini. Quanti sono rimasti all’esterno hanno invece subito un trattamento che di solito si riserva alle bestie. Diversi di loro si sono infatti dovuti far medicare dal personale delle ambulanze.
Infine, di fronte a tutto ciò, i rifugiati riuniti in assemblea hanno deciso di abbandonare di propria volontà lo stabile sostenendo di non aver mai cercato lo scontro con le forze di polizia, ma di aver semplicemente chiesto il rispetto dei loro diritti in quanto rifugiati.
In questo momento i profughi stanno vagando per le vie cittadine, circondati da centinaia di poliziotti in assetto di guerra.
Oggi è una giornata molto triste per le istituzioni cittadine e nazionali. A 300 profughi, riconosciuti come tali dallo Stato italiano, è stata offerta soltanto la polizia, qualche sistemazione precaria per alcuni mesi e la strada.
Oggi c’è proprio da vergognarsi di essere milanesi.