Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà ai precari della scuola in presidio permanente davanti all’Ufficio scolastico di Milano, chiediamo alla Giunta regionale di fuoriuscire dalle ambiguità e di intervenire con urgenza nei confronti del governo nazionale affinché i contratti annuali scaduti negli ultimi mesi vengano riconfermati anche per l’anno scolastico 2009/2010.
Infatti, negli ultimi dieci giorni sono arrivati da Regione Lombardia segnali contradditori rispetto alla questione dei tagli di posti di lavoro nelle scuole lombarde, che non hanno fatto altro che aumentare le incertezze e le preoccupazioni. Prima, in occasione del meeting di Cl di Rimini, il Presidente Formigoni si era limitato a parlare della necessità di garantire gli ammortizzatori sociali ai precari della scuola licenziati, poi, secondo quanto dichiarato ora alla stampa dal direttore scolastico regionale, Giuseppe Colosio, la Regione starebbe invece lavorando a un non meglio precisato piano di “riutilizzo” dei precari in esubero.
Insomma, un balletto di annunci e indiscrezioni che non affrontano il problema e che servono soltanto a distogliere l’attenzione pubblica dall’assenza di ogni seria iniziativa politico-istituzionale nei confronti del governo e del Ministro Gelmini.
Quello che rischia di accadere concretamente in questi giorni in Lombardia e nelle altre regioni è purtroppo soltanto l’antipasto di quello che accadrà tra un anno, se non verranno rivisti i tagli draconiani alla scuola pubblica previsti dalla famigerata legge 133/2008. E non si tratta “soltanto” di una questione di posti di lavoro, ma altresì di quella della qualità della scuola.
Sappiamo bene come la pensa l’attuale governo lombardo in materia di scuola, visto che ogni anno dirotta scandalosamente ingenti somme dal bilancio regionale verso la scuola privata, ma riteniamo che sarebbe comunque inaccettabile se Regione Lombardia continuasse con le sue ambiguità rispetto alla drammatica situazione a cui le proteste dei precari della scuola stanno semplicemente dando un volto e una voce.