METALLI PREZIOSI/LARES: SOLIDARIETA' AGLI OPERAI. REGIONE DEVE FARE SFORZO STRAORDINARIO PER IL RILANCIO PRODUTTIVO
METALLI PREZIOSI/LARES: SOLIDARIETA' AGLI OPERAI. REGIONE DEVE FARE SFORZO STRAORDINARIO PER IL RILANCIO PRODUTTIVO
di lucmu (del 15/09/2009, in Lavoro, linkato 927 volte)
Nell’esprimere la nostra completa solidarietà agli operai della Metalli Preziosi e della Lares di Paderno Dugnano, in particolare ai cinque che da ieri si trovano sul tetto, chiediamo a Regione Lombardia, che domani parteciperà a Roma all’incontro presso il Ministero, di non trincerarsi dietro la propria sfera di competenza, come troppo spesso è accaduto, ma di produrre una mobilitazione straordinaria del suo peso politico ed istituzionale.
Non siamo infatti per nulla in una situazione ordinaria, ma assolutamente straordinaria. E questo vale sia per la crisi in generale, che per il caso della Metalli e della Lares, a meno che non si voglia considerare normale che degli operai debbano ricorrere per lunghi mesi al sostegno della Caritas per poter campare.
Questa crisi e i tanti casi che compongono il quadro del disastro occupazionale hanno dimostrato nella concretezza dei fatti che il mercato lasciato da solo non ce la fa a fornire soluzioni, anzi, e che c’è bisogno che le istituzioni riprendano a giocare un ruolo forte. Nel caso della Metalli Preziosi e della Lares questo significa impegnarsi su alcuni punti chiari e decisivi in vista dell’incontro di domani.
Primo, vanno garantiti da subito gli ammortizzatori sociali a tutti gli operai. Secondo, va impedito ogni cambiamento della destinazione d’uso del terreno. Terzo, occorre un ruolo attivo delle istituzioni nella ricerca di un imprenditore interessato a rilanciare la produzione e quindi a salvaguardare i posti di lavoro.
E per favore, non si dica che ciò non è possibile. Nel caso dell’Innse il governo regionale aveva sostenuto che non si vedevano acquirenti all’orizzonte e che non poteva farci nulla, ma alla fine sono stati gli operai e la loro determinazione a dimostrare che di imprenditori interessati ce n’erano anche più di uno e che il problema era tutt’altro.
Ci auguriamo quindi che il governo regionale abbia imparato qualcosa dalla vicenda Innse e che d’ora in poi voglia cambiare registro.