CRISI: MISURE ANTICRISI DI REGIONE LOMBARDIA SONO ISPIRATE ALL'IMPROVVISAZIONE E ALLA PROPAGANDA
CRISI: MISURE ANTICRISI DI REGIONE LOMBARDIA SONO ISPIRATE ALL'IMPROVVISAZIONE E ALLA PROPAGANDA
di lucmu (del 23/09/2009, in Lavoro, linkato 1086 volte)
Non ci siamo mai opposti, né mai ci opporremo, a qualsiasi provvedimento che comporti anche soltanto un euro di sostegno in più per i lavoratori costretti alla cassa integrazione o alla disoccupazione. Ciò vale anche per i 5 milioni di euro aggiuntivi, a integrazione del Fondo sostegno affitti, decisi oggi dalla Giunta regionale.
Tutt’altra faccenda, però, è spacciare questa e altre misure come una risposta alla crisi sufficiente e coerente, come ha fatto ancora una volta il Presidente Formigoni. Anzi, le ultime misure messe in campo da Regione Lombardia sono un vero e proprio inno all’improvvisazione e alla propaganda.
Improvvisazione è certamente mettere un po’ di milioni qua e là, prima introducendo il “quoziente familiare”, poi integrando il fondo sostegno affitti. E propaganda è senz’altro l’autocelebrazione per i 15 milioni di euro di co-finanziamento dell’accordo Gelmini-Formigoni, che servono a integrare il reddito di parte dei precari della scuola dopo che proprio la Gelmini li ha licenziati.
Anche in materia di contrasto delle crisi aziendali la musica non cambia e il bilancio degli interventi regionali si presenta fortemente negativo. Vi è, infatti, un unico caso in cui si intravede una soluzione positiva, cioè la ripresa della produzione: quello dell’Innse di Milano. Ma in quel caso, come tutti sanno, il nuovo imprenditore l’hanno trovato gli operai, salendo sul carroponte, mentre la Regione ha brillato per i lunghi mesi di assenza di iniziativa.
Siamo arrivati al punto che anche le due situazioni che ancora a luglio venivano presentate dal Vicepresidente Rossoni come prossime alla soluzione, cioè la ex Eutelia e la Ideal Standard, si trovano oggi sull’orlo del precipizio, con centinaia di posti di lavoro a rischio tra Pregnana Milanese e Brescia.
Per questo chiediamo ancora una volta alla Giunta regionale un deciso cambio di passo, facendo anzitutto due cose. Primo, si abbandoni la via delle misure frammentarie in fatto di ammortizzatori, per sollecitare invece formalmente al Governo nazionale la proroga generalizzata del periodo di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. Secondo, si cambi immediatamente politica di fronte alle crisi aziendali e la Giunta regionale assuma un ruolo attivo nella ricerca di soluzioni imprenditoriali che possano salvaguardare attività produttive e posti di lavoro.