Mentre Penati, al pari di altri esponenti lombardi del Partito Democratico, civetta con le proposte politiche del centrodestra, arrivando persino a ipotizzare alleanze variabili, in Regione Formigoni prima ringrazia e poi prende a pesci in faccia proprio Ds e Margherita. Questo, in sintesi, è quanto successo stamattina in Consiglio Regionale.
Infatti, nella VII Commissione è in discussione il progetto di legge regionale della Giunta Formigoni che intende riformare in senso autonomistico e privatistico tutto il sistema dell’istruzione e della formazione professionale. Ebbene, dopo settimane di intenso confronto e dopo aver ignorato preventivamente la proposta di Rifondazione, oggi anche le accomodanti richieste di modifica del Partito Democratico sono state liquidate in un batter d’occhio.
L’obiettivo del centrodestra è concludere nel più breve tempo possibile l’iter istituzionale, per arrivare a una seduta del Consiglio da tenersi a fine luglio e approvare a colpi di maggioranza il progetto di riforma, prima della riapertura delle scuole a settembre. Così, alla faccia del cosiddetto dialogo sociale, anche le audizioni con 90 soggetti - istituzionali, sindacali e dei genitori - interessati al mondo della scuola devono essere ridotte a una farsa da esaurirsi in tre sole giornate.
E non importa nemmeno se quella legge regionale, qualora approvata così com’è, sarà obbligatoriamente impugnata dal Governo, viste le palesi violazioni della legge nazionale e della stessa Costituzione. Anzi, meglio così, perché in quel caso Formigoni potrà annunciare in pompa magna: vedete, il centrosinistra non capisce il Nord! Dall’altra parte, non è certo un caso che Regione Lombardia, pochi giorni dopo il primo turno delle amministrative, abbia fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro l’articolo 13 del Decreto Bersani, che stabilisce che gli istituti tecnico-professionali fanno parte del sistema di istruzione nazionale.
Ci pare che il gioco di Formigoni sia trasparente e prevedibile. Si tratta non soltanto di promuovere la Riforma Moratti in salsa padana, ma soprattutto di arrivare a tutti i costi a un conflitto frontale con il Governo, specie dopo i pessimi risultati elettorali dei partiti dell’Unione. Tutto questo è comprensibile e logico, ma ciò che proprio non si capisce è perché si debba dargli una mano.
La strategia del Partito Democratico di rincorrere le destre, che in Regione ha significato dialogare con Formigoni e sacrificare l’Unione, ha oggi dimostrato tutta la sua pericolosa inconsistenza. Auspichiamo quindi che non si voglia insistere oltre e che da domani si possa cominciare a costruire l’opposizione unitaria all’attacco di Formigoni alla scuola pubblica e laica.
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Nessun commento trovato.