A Stefano Maullu la fantasia non manca, vista la bufala della sentinella fai da te. Quello che gli manca è purtroppo un minimo di serietà, considerato che di mestiere fa l’Assessore regionale alla Polizia Locale e non il cabarettista. Il suo attivismo mediatico contrasta radicalmente con la realtà dei fatti, poiché è stato proprio il suo assessorato a tagliare drasticamente i fondi per la sicurezza urbana agli enti locali.
Per dirla con i numeri, con i fondi erogati da Regione Lombardia agli enti locali per i progetti in materia di sicurezza urbana, nel 2009 siamo tornati letteralmente ai livelli del secolo scorso. Infatti, nel 2000 furono erogati quasi 7 milioni di euro, contro i soli 4,5 milioni di euro di quest’anno. Ma l’entità dei tagli è ancora più evidente se consideriamo gli ultimi cinque anni, cioè quelli relativi all’attuale legislatura: nel 2005 furono infatti erogati 13 milioni di euro.
Siamo di fronte, cioè, a un parabola discendente, anno dopo anno: € 6.972.168,15 (anno 2000), € 9.296.224,17 (2001), € 9.296.039,94 (2002), € 12.492.648,31 (2003), € 13.000.000,00 (2004), € 13.000.000,00 (2005), € 10.425.605,72 (2006), € 8.433.736,58 (2007), € 6.750.467,82 (2008), € 4.500.000,00 (2009).
Considerando questi dati, capiamo senz’altro perché dopo il fallimento delle ronde qualcuno a destra si inventi ora una versione italica del neighbourhood watch. Non perché serva a qualcosa sul piano della sicurezza, salvo diffondere un po’ di malsana cultura della delazione, ma perché è praticamente a costo zero. Le istituzioni, al massimo, pagheranno qualche cartello, il resto è affidato al volontarismo del singolo cittadino.
Insomma, un ottimo investimento. Costa poco, evita all’assessore di parlare delle cose reali, cioè dei tagli, e offre una straordinaria occasione per inondare i media di chiacchiere.
Perché solo di chiacchiere si tratta e questa “proposta della Regione” è talmente poco seria che non se ne trova traccia non solo negli atti istituzionali, ma nemmeno sui siti web della Regione, compresa la pagina dell’Assessorato di Maullu. Per trovare qualche informazione sul cosiddetto “controllo di vicinato” bisogna, invece, andare sul blog personale di Maullu, dove si scopre che il tutto è semplicemente una raccolta di firme online per una petizione, rivolta ai sindaci.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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