La mozione del Pdl, approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale, sui fatti accaduti nella libreria Cusl in Università Statale a Milano all’inizio di ottobre, che il 13 novembre scorso avevano portato all’arresto di cinque studenti è un errore politico e non contribuisce certo all’allentamento delle troppe tensioni accumulate in università e nelle scuole superiori.
Beninteso, riteniamo assolutamente legittimo e comprensibile che una parte politica, in questo caso Comunione e Liberazione, porti anche nelle sedi istituzionali il sostegno alle proprie strutture, in questo caso la Cusl. Pensiamo però che un movimento politico che esprime la massima carica elettiva ed istituzionale in Lombardia non possa limitarsi a gridare, ma che abbia anche la responsabilità di contribuire a calmare le acque.
Oggi purtroppo è stata scelta un’altra strada, peraltro molto ipocrita, visto che poco prima, quando si discuteva la nostra mozione sulla grave situazione occupazionale dell’Agile/Eutelia, il Vicepresidente Rossoni, anch’egli di Cl, ci aveva chiesto - ottenendolo - che si togliesse dalla mozione ogni riferimento all’aggressione squadrista subita dai lavoratori a Roma il 10 novembre scorso. La ragione? Non si poteva entrare nel merito di fatti che il giudice deve ancora accertare.
Nel caso della vicenda della Cusl, invece, ogni prudenza è sparita e la mozione ha persino già anticipato la sentenza di condanna, togliendo ai cinque ragazzi in stato di arresto finanche la qualifica di studenti.
Insomma, oggi poteva essere un’occasione per dare anche un segnale di responsabilità, che significa anzitutto riportare le cose alle loro reali dimensioni, cioè al non pagamento di 800 fotocopie come ritorsione politica, con annessa zuffa tra studenti.
Non dovrebbe succedere? Giusto. Ma ben altra cosa è mettere agli arresti cinque studenti per “rapina aggravata”.
Per questo oggi abbiamo chiesto ai consiglieri di Cl di modificare la loro mozione, dando anche un segnale per la fine delle pesanti e sproporzionate misure cautelari nei confronti dei 5 studenti. La riposta è stata “no” e quindi noi abbiamo votato contro.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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