Deve essere grande il nervosismo al Pirellone, se Formigoni inizia a farneticare e insultare come De Corato, dando dei “teppisti” a quanti, cioè quasi tutti, in piazza Fontana hanno fischiato i massimi rappresentanti di Comune, Provincia e Regione.
Quei fischi erano figli della sacrosanta indignazione per l’assenza di verità e giustizia dopo 40 anni e l’ha capito persino il Sindaco Moratti, che oggi non a caso butta acqua sul fuoco.
Infatti, a chi rivolgere le contestazioni, se non alle istituzioni, alle quali si chiede di rompere, o perlomeno di provare a rompere, quell’omertà di Stato che fino ad oggi ha impedito l’accertamento delle responsabilità?
Forse oggi soltanto il Presidente della Repubblica merita il plauso, perché è l’unica autorità che ha invitato a continuare il lavoro per la verità e la giustizia e che aveva aperto la strada al riconoscimento, avvenuto ieri in piazza, di Giuseppe Pinelli come 18° vittima della strage.
Quanto ai 10mila milanesi che hanno partecipato al corteo organizzato dalla sinistra cittadina, ebbene, loro non hanno nemmeno avuto la possibilità materiale di fischiare o contestare, visto che qualcuno aveva incredibilmente deciso che piazza Fontana andava chiusa militarmente.
Quando infine, dopo alcune inutili e stupide manganellate, la piazza è stata aperta, delle autorità non c’era nemmeno più l’ombra. Quindi, per favore, la si smetta, da tutte le parti, di raccontare balle.
Se a Formigoni è rimasta un po’ di serietà, allora invece di lanciare insulti, tragga dalla giornata di ieri l’unica conclusione possibile: qui non si dimentica e occorre verità e giustizia, per piazza Fontana, per piazza della Loggia e per tutte le stragi di Stato, tuttora impunite. E, dunque, si impegni pubblicamente e formalmente in quella direzione.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Nessun commento trovato.