La vicenda della Mangiarotti Nuclear S.p.A., l’azienda di v.le Sarca, a Milano, a rischio chiusura e presidiata dagli operai da natale, approda in Consiglio regionale. Domani mattina, nel corso della question time, la Giunta regionale risponderà infatti alla nostra interrogazione (trovi il testo in allegato).
Siamo di fronte all’ennesimo caso di tentata dismissione produttiva per fare posto a un’operazione immobiliare. E non importa nemmeno se l’azienda è sana e dotata di alta professionalità e sufficienti commesse.
Infatti, pare, che la proprietà dello stabilimento, la Mangiarotti Nuclear S.p.A., e quella dell’area, il gruppo Camozzi, abbiano trovato un accordo, vantaggioso per entrambi, ma il cui prezzo dovrebbero pagarlo gli operai e il territorio. Cioè, la prima sposta la produzione, con relative certificazioni e autorizzazioni, in un nuovo stabilimento nella zona di Udine, con maestranza meno qualificata e costosa, e la seconda si libera della fabbrica e potrà cambiare destinazione d’uso all’area, situata in una zona interessata a numerose e importanti operazioni immobiliari.
Inoltre, per poter portare a casa l’affare poco nobile, la Mangiarotti ha chiesto il 18 dicembre scorso l’estensione della cassaintegrazione alla totalità del personale addetto alla produzione. Cioè, ha preteso che gli ammortizzatori sociali servissero non per salvaguardare l’attività produttiva e l’occupazione, bensì per eliminarle. L’incontro, tenutosi nei locali dell’Agenzia regionale del Lavoro, ente dipendente dalla Regione, è finito con un mancato accordo, ma tuttora non si conosce il parere di Regione Lombardia.
Ebbene, con la nostra interrogazione chiediamo alla Giunta regionale di esplicitare cosa intende fare e, soprattutto, di opporsi all’estensione della cassaintegrazione e di attivarsi per impedire lo smantellamento dell’attività produttiva.
qui sotto puoi scaricare il testo originale dell’interrogazione
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