LICENZA DI SPECULARE A MILANO: IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA
LICENZA DI SPECULARE A MILANO: IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA
di lucmu (del 02/02/2010, in Territorio, linkato 1269 volte)
Una licenza di speculare a Milano. È questo il risultato delle modifiche alla legge urbanistica e al piano casa, contenute nel “collegato” che il Consiglio ha approvato oggi a maggioranza.
E così, ancora una volta, ha imposto il suo dominio la regola non scritta, ma onnipresente, secondo cui la normativa regionale sul governo del territorio vale per tutti i Comuni lombardi, ma non per Milano, dove i soliti noti possono continuare a fare quello che vogliono.
Lo strumento concreto con cui la licenza di speculare è stata affermata è l’ennesima proroga dei termini di approvazione dei Pgt (Piani del governo del territorio), fino al 31 marzo 2011. Secondo la norma votata oggi, i Comuni che non approveranno i Pgt entro il 31 marzo 2010 avranno un altro anno di tempo, ma verranno penalizzati, non potendo più far ricorso alle varianti che tanti danni hanno già causato ai nostri territori.
Ma, appunto, c’è un’eccezione: i Comuni il cui territorio è interessato dalle opere per l’Expo 2015 non avranno restrizioni e potranno andare avanti con le varianti. In altre parole, l’eccezione vale non per il territorio effettivamente interessato dalle opere per l’Expo, bensì per tutto il territorio dei Comuni interessati dall’Expo anche solo in parte.
E se a tutto questo aggiungiamo che a Infrastrutture Lombarde SpA, società controllata direttamente dal Presidente della Regione, sono stati assegnati poteri particolari in relazione alle opere Expo, e che la modifica oggi approvata al cosiddetto piano casa (l.r. n. 13/2009) permetterà di trasferire tranquillamente le volumetrie aggiuntive generate dai quartieri di edilizia residenziale pubblica anche in altre zone dell’area metropolitana - senza nemmeno un vincolo di destinazione all’edilizia sociale, come avevamo chiesto in un emendamento che è stato bocciato -, allora il panorama è abbastanza chiaro.
Insomma, il centrodestra milanese, con la gentile collaborazione di Cl e Lega regionali, potrà procedere con la massima calma per quanto riguarda l’approvazione del Pgt e nel frattempo potrà comunque fare quello che vuole. Con il pretesto dell’Expo, con le varianti e, dulcis in fundo, con il mercatino delle volumetrie.
non avendo ancora avuto modo di visionare il testo approvato, Lei saprebbe dirmi il destino dei piani integrati in itinere, non ancora approvati? RingrazialndoLa anticipatamente porgo distinti saluti
di
fb
(inviato il 03/02/2010 @ 14:00:19)
# 2
se la procedura è già avviata, come nel caso che cita, allora possono andare avanti. Quello che non si potrà fare (salvo a Milano ecc., appunto) è farli ex novo
Rifacendomi alla domanda precedente, cosa si intende per "procedura avviata"? Rientrano in questa categoria anche le pratiche in fase di lavorazione o solo quelle già adottate dal C.C.? Grazie
come sempre, queste modifiche-proroghe-eccezioni-ecc. creano molta confusione tra gli amministratori locali, perché l’interpretazione autentica non è così chiara. Quindi, vado per punti: 1. l’assessorato al territorio mi ha appena confermato che stanno lavorando a una nota per gli ee.ll. che dia questa interpretazione autentica; 2. secondo la mia interpretazione, che però tende ad essere mediamente più restrittiva di quella dell’assessorato (e non ci vuole molto…), lo stadio della procedura da prendere come riferimento è almeno l’adozione del P.I.I.; 3. da un punto di vista fattuale, comunque, la ratio dovrebbe essere quella di non bloccare i P.I.I. per i quali ci sono già stanziamenti in bilancio. Insomma, ti consiglio, così come a ogni amministratore locale con il medesimo problema, di contattare l’assessorato regionale e di richiedere l’interpretazione autentica (che, appunto, mi dicono essere già quasi pronta)