Quanto avvenuto oggi al Pirellone è più eloquente di mille parole, per capire qual è la considerazione che Formigoni e il governo regionale hanno dei problemi sollevati dai lavoratori colpiti dalla crisi. Cioè poca o nessuna, con l’aggiunta di un po’ di inutile ostentazione di arroganza.
Stamattina a prendere pesci in faccia è toccato agli operai dell’ex-Alfa di Arese e della Maflow di Trezzano sul Naviglio, in presidio davanti alla Regione in occasione dello sciopero nazionale del gruppo Fiat e indotto. Ma vediamo in dettaglio l’incredibile cronaca della mattinata.
I sindacati dell’ex-Alfa di Arese avevano chiesto per tempo e per iscritto, come il protocollo impone, un incontro al governo regionale. Questa volta si erano peraltro rivolti al vicepresidente e assessore al Lavoro Rossoni, visto che le tre richieste inviate in autunno al Presidente Formigoni non avevano nemmeno ottenuto risposta.
Ma non è servito a niente. Nessuna risposta neanche questa volta. Anzi, Rossoni risultava essere a Roma, l’assessore all’Industria, tale Romano La Russa, era latitante senza giustificazione e il Presidente Formigoni è stato visto allontanarsi alla chetichella. Alla fine, dopo tante discussioni e un blocco di via Fabio Filzi, una delegazione è stata ricevuta dall’assessore Buscemi, che però non si occupa né di lavoro, né di attività produttive.
Non è andata meglio ai lavoratori della Maflow, dove sono a rischio oltre 300 posti di lavoro a causa del taglio degli ordini da parte della Bmw, il principale committente. Una scelta frutto più delle pressioni politiche del governo tedesco, che della situazione di mercato.
Questa mattina in Consiglio c’era la question time e la Giunta doveva rispondere alla nostra interrogazione, in cui chiedevamo il suo intervento nella vertenza, considerati anche i rapporti privilegiati tra Pirellone e Bmw, la quale fornisce le auto blu al governo regionale.
Ebbene, non solo gli assessori che si occupano di lavoro e politica industriale erano assenti, ma la risposta letta in Aula dal sottosegretario Raimondi è risultata persino imbarazzante nella sua inconsistenza. Infatti, tutto si è ridotto all’annuncio che la Regione avrebbe parlato anche del caso Maflow, nel corso dei due incontri già programmati con il Prefetto per oggi e domani. La medesima risposta generica che era già stata data ieri ai lavoratori della Lares di Paderno Dugnano.
Siamo assolutamente consapevoli che le istituzioni, compresa Regione Lombardia, non possono fare miracoli e che la crisi è una dura realtà. Ma tra fare miracoli e non fare nulla, neanche quel poco o tanto che è possibile fare, e che altre istituzioni presenti sul territorio cercano di fare, c’è di mezzo il mare. E, soprattutto, c’è di mezzo quel minimo di rispetto che è dovuto a quanti e quante stanno semplicemente lottando per la difesa del proprio posto di lavoro.
Chiediamo quindi ancora una volta che il governo regionale parli con i lavoratori, che chiarisca pubblicamente cosa intende fare per garantire che sul sito ex-Alfa di Arese rimanga un significativo insediamento di attività produttive e, infine, che metta a disposizione del Prefetto di Milano tutto il suo peso istituzionale e i suoi rapporti privilegiati, affinché Bmw contribuisca a far vivere la Maflow di Trezzano.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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