Il centrodestra lombardo tenta di giustificare l’adesione e la partecipazione ufficiali al Family Day da parte di Regione Lombardia, con tanto di gonfalone, sostenendo che non si tratta di un atto né contro il Governo, né contro i cittadini e le cittadine omosessuali. Ma purtroppo le cose non stanno esattamente così.
Ci pare già abbastanza grave che vengano usati i simboli e il nome di un’istituzione che appartiene a tutti i cittadini lombardi, a prescindere dai loro orientamenti politici, religiosi o sessuali, per sostenere e promuovere una manifestazione palesemente di parte. Ma se poi quella adesione è motivata esplicitamente, stando agli atti ufficiali del Consiglio Regionale della Lombardia, con un pregiudizio omofobico e con la volontà di boicottare preventivamente un’eventuale legge dello Stato, allora siamo al vero e proprio abuso.
Infatti, l’ordine del giorno contenente l’adesione al Family Day, votato a maggioranza dal Consiglio Regionale il 27 marzo scorso, era abbinato a una mozione, votata sempre a maggioranza, che ne fissava il contenuto politico. E quella mozione, farcita di citazioni ecclesiastiche, enuncia concetti edificanti quali “l’impulso naturale, tra uomo e donna, prevede la formazione di una coppia per creare una vita umana” e termina con l’invito “a valutare quali strumenti giuridici esistano per non obbligare i comuni della Lombardia a dotarsi dei Registri delle coppie dello stesso sesso”.
E, tanto per non lasciare dubbi, va ricordato che tra i primi firmatari della mozione risultava l’Assessore Prosperini, allora nel pieno della bufera politica a causa dei suoi insulti contro i gay e dell’istigazione a garrotarli.
Insomma, sabato i lombardi e le lombarde omosessuali, o semplicemente in disaccordo con la posizione ufficiale della gerarchia ecclesiastica, dovranno assistere all’indecente spettacolo di una istituzione, cioè Regione Lombardia, che scende in piazza contro di loro, poiché li considera cittadini di serie B o, addirittura, contro natura.
Formigoni ci aveva abituati da tempo al fatto che egli considera le istituzioni sua cosa privata, ma questa volta il centrodestra ha decisamente oltrepassato il limite della decenza e dell’accettabile.
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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