Il concerto-raduno nazifascista del 24 aprile non c’è più. Il Consiglio di Zona 3 di Milano, chiamato stasera a discuterne, l’ha spostato al 2 maggio, confermando purtroppo a maggioranza sia il patrocinio, che il finanziamento di 1.000 euro.
Un’importante vittoria, dunque, per quanti, singoli o organizzazioni, si sono mossi in queste ultime 24 ore per denunciare pubblicamente quanto si stava preparando e per esigere che il raduno venisse bloccato. Perché una cosa appariva evidente stasera in CdZ 3: se il tutto si fosse svolto nel silenzio e nella disattenzione pubblica si sarebbe ripetuto quanto già avvenuto in precedenza in Commissione Cultura, la quale infatti aveva dato il via libera al raduno del 24 aprile.
Ma è anche una vittoria a metà, perché rimane purtroppo il fatto che un’istituzione pubblica concede incredibilmente il patrocinio e un finanziamento a un’iniziativa di carattere neofascista.
Ma veniamo alla cronaca della serata, alquanto illuminante.
All’ordine del giorno del CdZ, tra le altre cose, c’era anche il “Concerto in ricordo di Sergio Ramelli” e la relativa delibera, predisposta dalla Commissione Cultura, che recitava testualmente:
“In occasione del 35° anniversario della morte di Sergio Ramelli giovane militante del Fronte della Gioventù (MSI) avvenuta il 29 aprile 1975 per mano di un commando del movimento di estrema sinistra “Avanguardia Operaia”, l’Associazione MO.D.A.V.I onlus attiva dal 1995 intende realizzare un concerto presso i Giardini Ramelli di via Bronzino nel pomeriggio di sabato 24 aprile. Il concerto vedrà la partecipazione del cantautore Federico Goglio in arte “Skoll”.
A fronte di una richiesta di 1500 euro (150 euro di rimborso cantante, 950 euro per il service audio, 400 euro per l’allestimento) la Commissione propone di stanziare un contributo di 1000 euro. Si chiede inoltre la concessione del Patrocinio”.
Insomma, si intendeva usare strumentalmente l’anniversario dell’omicidio di Ramelli, che viene abitualmente commemorato il 29 aprile, per ovvi motivi, per piazzare invece un raduno nazifascista il 24 aprile, cioè il giorno prima dell’anniversario della Liberazione. Anzi, la primissima proposta arrivata in Commissione Cultura, com’è stato ufficialmente confermato stasera, era di fare il concerto addirittura il 25 aprile (sic!). Ma questa ipotesi era sembrata evidentemente un po’ eccessiva anche ai padrini istituzionali dei neofascisti e quindi avevano deciso di metterlo il giorno prima.
La Commissione Cultura non aveva nemmeno da ridire sul fatto che a presentare la richiesta di patrocinio fosse un’associazione, la MO.D.A.V.I. onlus, che palesemente fungeva da prestanome, considerato che a Milano e in Lombardia non esiste nemmeno. Infatti, la MO.D.A.V.I. onlus ha sede legale a Roma, non dispone di alcun associato in tutta la Lombardia e, come se non bastasse, è presieduta da Irma Casula, dirigente di Azione Giovani (organizzazione giovanile degli ex-An) del Friuli Venezia Giulia .
In altre parole, era evidente sin dall’inizio che fossimo di fronte a un’operazione politica che poco c’entrava con la commemorazione dell’anniversario dell’omicidio di Ramelli e che aveva, invece, come obiettivo, tutto politico e contemporaneo, una provocazione in vista del 25 aprile (stanno già pensando alla campagna elettorale per le comunali…?!) e uno sdoganamento dei gruppi e del pensiero neofascisti.
Infatti, stasera in CdZ l’imbarazzo era palpabile, visto che il tutto era finito sulla pubblica piazza. Dopo pochissimi interventi è arrivata la prima sospensione ed è stata convocata la riunione dei capigruppo. Conclusione: la data del 24 improvvisamente non era più “opportuna” e il tutto andava spostato al 2 maggio (cioè, lontano dal 25 aprile e, per i non addetti ai lavori, fuori dalla settimana di iniziativa dal 24 aprile al 1° maggio, annunciata dalla galassia nera).
Tuttavia, essendo ormai tutta la faccenda di pubblico dominio, qualcuno nel centrodestra voleva andare anche oltre. E così, l’emendamento che chiedeva l’eliminazione del patrocinio e la riduzione del contributo economico a 700 euro (cioè, la stessa cifra stanziata a suo tempo per un’iniziativa in ricordo di Fausto e Iaio, per citare un consigliere di zona) è stato sostenuto anche dal capogruppo della Lega e dall’Udc, che quindi hanno votato insieme a sinistre e Pd.
Ma purtroppo non è stato sufficiente, poiché il Presidente del CdZ, l’ex-An Pietro Viola, ha letteralmente militarizzato la truppa del Pdl e il patrocinio e i 1.000 euro per i camerati sono stati salvati, sebbene di misura.
Infine, ultima annotazione di cronaca, la deliberazione che sposta tutto al 2 maggio, ma che conferma la copertura istituzionale del concerto neofascista, è stata approvata con 27 voti a favore e 11 voti contrari. Cioè, il Pd si è incredibilmente diviso e metà gruppo ha votato a favore, insieme alle destre…
Morale? Primo, che il tutto fosse un’operazione politica, concordata tra estremismo neofascista/neonazista e settori del centrodestra istituzionale, in primis di provenienza ex-An, è rimasto ampiamente confermato dal CdZ di stasera. Secondo, vigilare attentamente ed essere pronti a prendere parola e iniziativa in prima persona è una necessità imprescindibile, perché non oso immaginare cosa sarebbe successo in CdZ stasera se nessuno avesse denunciato, chiesto, detto ecc. Terzo, il 25 aprile in piazza a Milano, al corteo, prima, e a Partigiani in ogni quartiere, poi, dobbiamo essere in tanti e tante.
Per completamento dell'informazione data da Mulbahuer spiego sinteticamente le motivazioni che hano portato tre consiglieri del Pd (Andreoli, Farina,Scarinzi) a non ritrovarsii nella posizione esposta dal Capogruppo Sara Rossin e, di conseguenza, hanno votato contro.
L'argomentazione è stata questa: la commemorazione di Ramelli, in sé giusta, essendo egli morto a causa di una violenza politica inaccettabile, avviene attraverso uno strumento, un concerto dai contenuti riconducibili culturalmente alla destra più estrema, che, di fatto, legittima da parte di un ente politico amministrativo queste posizioni stesse e i gruppi che in esse si riconoscono.
Lo spostamento di data al 2 maggio, pur positivo, considerato che la data del 24 era chiaramente provocatoria, non ha spostato una virgola del ragionamento di cui sopra. Di conseguenza il nostro voto è stato contrario perché non riteniamo possibile che un Consiglio di Zona, usando come parave