LUNED̀ 14 GIUGNO – SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO – A MILANO MANIFESTAZIONE ORE 9.30 IN L.GO CAIROLI
LUNED̀ 14 GIUGNO – SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO – A MILANO MANIFESTAZIONE ORE 9.30 IN L.GO CAIROLI
di lucmu (del 13/06/2010, in Lavoro, linkato 1161 volte)
Iniziano le azioni di sciopero contro la manovra economica del governo, con lo sciopero generale del Pubblico Impiego per l’intera giornata di lunedì 14 giugno, proclamato dal sindacato di base Usb. In diverse città si terranno manifestazioni. A Milano l’appuntamento è alle ore 9.30 in Largo Cairoli.
Nel comparto scuola, lo sciopero proclamato dai Cobas è articolato, invece, regione per regione. Sette regioni hanno già scioperato settimana scorsa, con un’adesione al blocco degli scrutini superiore alle aspettative, mentre le altre regioni sciopereranno il 14 e il 15 giugno.
La Cgil ha convocato uno sciopero generale per venerdì 25 giugno (4 ore nel settore privato, intera giornata in quello pubblico). Nello stesso giorno aveva già proclamato lo sciopero anche la Cub.
Cisl, Uil, Ugl e autonomi, da parte loro, continuano nella loro linea filo-governativa e allo stato non hanno promosso alcuna azione di mobilitazione.
Insomma, una parte delle organizzazioni sindacali pratica ormai esplicitamente il suo ruolo collaterale al governo e al padronato, mentre dall’altra parte continuano a prodursi troppe divisioni sulle azioni di lotta. Alcune voci si stanno levando dal basso, al fine di cercare più unità. Tra queste vi segnalo l’iniziativa dei lavoratori di alcune aziende in crisi del milanese, il cui appello puoi leggere (e far girare e sottoscrivere) sul sito degli operai in lotta della Maflow.
Detto questo, comunque, domani si sciopera. Ed è uno sciopero sacrosanto contro una manovra economica, corredata da una miriade di altre misure annesse, dagli interventi sull’età pensionabile fino alle annunciate modifiche costituzionali in materia di impresa, passando per la prosecuzione dei tagli della “riforma Gelmini” nella scuola, che scaricano l’intero peso della crisi sui soli lavoratori, colpendo in particolare, ma non soltanto, i lavoratori pubblici e le Regioni e gli enti locali (e dunque i cittadini, che si vedono tagliati i servizi da questi erogati).
Ma per tornare allo sciopero del pubblico impiego del 14 giugno, ecco alcune misure della manovra che riguardano i lavoratori pubblici:
blocco dei rinnovi contrattuali 2010-2012;
blocco delle retribuzioni (sia quella base, che quella integrativa) per 4 anni, fino al 2013, cioè una riduzione dello stipendio reale;
riduzione del 50% delle spese per la formazione del personale;
riduzione del 50% delle spese per le missioni;
proroga di altri 2 anni del blocco delle assunzioni (e dunque una quasi impossibilità di regolarizzare i numerosi precari che lavorano nel pubblico);
riduzione delle “finestre” d’uscita per la pensione, con il conseguente slittamento di un anno;
innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia per le dipendenti pubbliche da 60 a 65 anni;
a questo si aggiungono gli effetti della riforma del Tfr, che con l’equiparazione del regime delle liquidazioni nel pubblico impiego a quello vigente nel settore privato, si traduce, a partire dal 1° gennaio 2011, in una riduzione di quanto finora percepito dai lavoratori pubblici;
previsione di ridurre di 400mila unità i posti di lavoro nel pubblico impiego, mediante la non sostituzione del turn-over, che provocherà, secondo le stime, una riduzione del personale di 156mila lavoratori nella Sanità e di 60mila negli Enti Locali.