SCANDALO CONTINUO AL PIRELLONE: FORMIGONI FORNISCA SPIEGAZIONE PLAUSIBILE O SI DIMETTA
SCANDALO CONTINUO AL PIRELLONE: FORMIGONI FORNISCA SPIEGAZIONE PLAUSIBILE O SI DIMETTA
di lucmu (del 15/07/2010, in Regione, linkato 963 volte)
La strategia del silenzio di Formigoni non è ulteriormente accettabile. Non bastano più i telegrafici “non c’entro nulla” o le generiche difese d’ufficio, come quella di Boni.
O Formigoni fornisce delle spiegazioni plausibili oppure diventa lecito, anzi doveroso, esigere le sue dimissioni da Presidente della Regione, di fronte a un Pirellone letteralmente invaso dalla questione morale.
Infatti, prima era esploso lo scandalo annunciato dell’ex-assessore Ponzoni, che siede tuttora e indisturbato nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Poi è arrivata la maxi-retata contro la ‘ndrangheta, con l’arresto del direttore sanitario dell’Asl di Pavia e con il coinvolgimento nell’inchiesta, sebbene allo stato non indagati, dell’uomo di fiducia di Formigoni, Giancarlo Abelli, dell’ormai habitué Ponzoni e del vicepresidente della Commissione IV del Consiglio, Angelo Giammario (tutti Pdl).
E infine, è arrivato il coinvolgimento diretto del Presidente Formigoni nell’inchiesta sulla cosiddetta P3. Certo, ha ragione il leghista Boni, attuale Presidente del Consiglio regionale lombardo, cioè si tratta soltanto di “una semplice telefonata”. Peccato però che la telefonata in questione fu fatta a un personaggio ora in carcere, cioè Martino, per sollecitare l’indebita attivazione del Presidente della Corte d’Appello di Milano, Alfonso Marra, in questo momento sotto inchiesta da parte del Csm, nella vicenda della lista elettorale collegata al candidato Presidente per le ultime regionali.
Insomma, un quadro inquietante, anche se non imprevedibile, che può giustificare diversi comportamenti, salvo quello del silenzio. Quindi, Formigoni parli, spieghi, cerchi di convincere i lombardi e soprattutto dica che atti intende promuovere affinché sia garantita la trasparenza, la moralità e il rispetto della legge al Pirellone. Altrimenti, si dimetta, insieme a quelli che l’avrebbero già dovuto fare.