G8/GE - PUBBLICATE MOTIVAZIONI SENTENZA D’APPELLO PROCESSO DIAZ: ORDINI ARRIVARONO DA ROMA – QUI IL TESTO INTERGRALE
G8/GE - PUBBLICATE MOTIVAZIONI SENTENZA D’APPELLO PROCESSO DIAZ: ORDINI ARRIVARONO DA ROMA – QUI IL TESTO INTERGRALE
di lucmu (del 02/08/2010, in Movimenti, linkato 1959 volte)
Pochi giorni fa la Corte d’Appello di Genova ha pubblicato le motivazioni della sentenza del 18 maggio scorso, con la quale, in sede di giudizio di secondo grado, sono stati condannati diversi alti funzionari delle forze dell’ordine per le violenze commesse alla scuola Diaz, a Genova, il 21 luglio del 2001.
Cliccando sull’icona in fondo a questo testo puoi scaricare la versione integrale delle motivazioni. È un documento corposo, lungo ben 313 pagine, ma vale la pena darci un’occhiata, poiché ribadisce con forza anche in sede giudiziaria quello che in fondo sappiamo da sempre. Cioè, che l’infame massacro della Diaz era conseguenza diretta degli ordini ricevuti da Roma.
Consiglio, in particolare, la lettura di un passaggio che trovate a pagina 299 e che suona così:
“La Corte, nella valutazione complessiva dei fatti, ritiene di non obliterare la circostanza, emersa chiaramente in causa fin dalle prime emergenze e confermata nell’ulteriore corso processuale, secondo la quale l’origine di tutta la vicenda è individuabile nella esplicita richiesta da parte del Capo della Polizia di riscattare l’immagine del corpo e di procedere a tal fine ad arresti, richiesta concretamente rafforzata dall’invio da Roma a Genova di alte personalità di sua fiducia ai vertici della Polizia che di fatto hanno scalzato i funzionari genovesi dalla gestione dell’ordine pubblico. Certo tale pressione psicologica non giustifica in nulla la commissione dei reati né l’eventuale malinteso spirito di corpo che ha caratterizzato anche successivamente la scarsa collaborazione con l’ufficio di Procura (riconosciuta anche dal Tribunale), ma consente, nell’ambito dell’ampio divario fra le misure edittali della pena, di optare per la quantificazione della pena base nel minimo.”
Detto in italiano più corrente: l’ordine venne dall’allora Capo della Polizia, Gianni De Gennaro, e successivamente ci furono pure depistaggi e insabbiamenti. Insomma, esattamente quello che il movimento sostiene da nove anni, ma che i vari Governi succedutisi da allora anni hanno sempre negato, garantendo anzi protezioni e promozioni ai responsabili delle violenze.
Buona lettura!
clicca sull’icona qui sotto per scaricare la motivazione e il dispositivo (1,6 Mb):