FIAT MELFI: GIUDICE REINTEGRA TRE OPERAI LICENZIATI DA MARCHIONNE
FIAT MELFI: GIUDICE REINTEGRA TRE OPERAI LICENZIATI DA MARCHIONNE
di lucmu (del 10/08/2010, in Lavoro, linkato 1368 volte)
Il giudice del lavoro ha dato ragione ai lavoratori, disponendo il reintegro immediato al lavoro dei tre operai della Fiat-Sata di Melfi, di cui due delegati sindacali della Fiom, licenziati da Marchionne a metà luglio.
Un mese fa fu tutto un coro, dalla Marcegaglia al Ministro Sacconi, passando per i balbettii di sindacalisti collaborazionisti e oppositori confusi, per dare manforte all’incredibile teorema di Marchionne, che accusava i tre operai di sabotaggio.
In realtà, non avevano fatto altro che partecipare a uno sciopero e, come sempre accade durante gli scioperi, capita anche che qualche carrello robotizzato venga disattivato. Lo prevedono peraltro le misure di sicurezza.
Insomma, il loro licenziamento si configurava come rappresaglia ed eravamo, dunque, di fronte al più classico dei licenziamenti politici. E ora lo ha confermato anche il giudice, condannando la Fiat per comportamento antisindacale.
I tre operai -Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli- tornano dunque al loro posto di lavoro, dal quale erano stati cacciati illegittimamente, e il tribunale ha detto che gli operai stavano nella legge, mentre Marchionne stava fuori dalla legge.
Bene. Che tutti prendano nota!
Tuttavia, questo non significa affatto che ora la Fiat cambierà linea o che lo faccia il Governo, che aveva già annunciato, per bocca del solito Sacconi, di voler eliminare lo Statuto dei Lavoratori, per sostituirlo con uno “statuto dei lavori”. E, supponiamo, non cambierà idea nemmeno Bonanni, il miglior amico di Marchionne e del Governo.
Anzi, andranno avanti come prima e più di prima. E quindi anche noi dovremo andare avanti, come e più di prima, a partire dalla manifestazione nazionale del 16 ottobre, proposta dalla Fiom.
cliccando sull’icona qui sotto, puoi scaricare il testo integrale della sentenza del tribunale di Melfi