Vogliono chiudere l’Unità Operativa Malattie Trasmesse Sessualmente (UOMTS) di Sesto San Giovanni (Mi). E lo vogliono fare entro il 31 dicembre. Un’idiozia bella e buona, se consideriamo la qualità del servizio offerto, il bacino d’utenza e, non ultimo, i ripetuti allarmi sulla continua diffusione del virus Hiv sul territorio milanese. Ma, nella regione di Formigoni, altre sembrano essere le priorità e così, con il pieno avallo del governo regionale, l’Asl di Milano ha deciso di procedere alla chiusura del servizio.
Alcuni cittadini, utenti e una serie di realtà associative, in primis l’IST Onlus e la Rete Salute Territorio, hanno preso l’iniziativa per impedire la chiusura. Per quanto mi riguarda, penso che abbiano ragione su tutta la linea e sostengo dunque le loro iniziative.
C’è anzitutto un appello, che riproduco integralmente più sotto e che vi invito a sottoscrivere e diffondere.
Poi, c’è una serata spettacolo contro la chiusura venerdì 12 novembre, dalle ore 20.30, presso lo Spazio Arte, via Maestri del Lavoro, a Sesto San Giovanni, con la partecipazione di diversi artisti (in allegato puoi scaricare la locandina). Insomma, vale la pena farci un salto.
Luciano Muhlbauer
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Appello contro la chiusura dell’Unità Operativa Malattie Trasmesse Sessualmente (UOMTS) di Sesto San Giovanni
a cura di Rete Salute e Territorio e Progetto IST Onlus in sostegno al Comitato Utenti
Il 31 Dicembre 2010 verrà chiusa la UO di Malattie a Trasmissione Sessuale di Sesto San Giovanni, che opera su un bacino d’utenza di circa 270.000 abitanti del Nord Milano,
Così ha deciso la Regione Lombardia, che sta consentendo alla ASL di Milano di sradicare un importante servizio di prevenzione da questo territorio.
La struttura sanitaria d’eccellenza, finanziata nel 2001 con 3 miliardi di lire, è dotata di un'equipe interdisciplinare di operatori e da oltre 15 anni occupa un ruolo chiave nella prevenzione e nella cura delle malattie infettive, in particolare di quelle trasmissibili sessualmente (epatiti, sifilide, gonorrea, HIV). Garantisce inoltre una via preferenziale ad utenti inviati da medici di base e da altri servizi (Igiene Pubblica, Consultori, Servizi Dipendenze) soprattutto per casi urgenti nelle collettività (es. bambini con scabbia nelle scuole).
Per gli utenti HIV che da anni vengono curati in questa struttura, l’unica alternativa rimarrà quella di vagare per gli ospedali della Città di Milano: la loro cura si ridurrà alla semplice somministrazione dei farmaci antiretrovirali senza il supporto psicologico e sociale che la UOMTS garantiva a questa fragile utenza, con il probabile rischio di fallimento anche della stessa terapia farmacologica.
Paradossalmente, l’Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, mentre grida “all’emergenza contagio”, dichiarando dati epidemiologici che confermano un aumento delle malattie sessualmente trasmesse e invoca i test HIV obbligatori per tutti i ricoveri ospedalieri, chiude uno dei servizi territoriali più importanti per la prevenzione e la cura delle Malattie infettive.
Facciamo appello
ai Comuni del Nord Milano, alla Comunità Scientifica, ai Medici di Base e agli operatori sanitari, a tutto il mondo delle associazioni, dei partiti, dei sindacati, a quanti ritengono importante difendere il Servizio Sanitario Pubblico, perché si mobilitino a difesa di questo fondamentale servizio territoriale e centro di riferimento regionale per i cittadini.
Chiediamo che venga bloccato lo smantellamento e che la Regione e la ASL di Milano convochino subito una Conferenza dei Servizi per garantire il futuro di questa struttura, mantenendone integralmente l’attuale attività.
E’ l’ennesimo scempio della Sanità Pubblica. Fermiamoli prima che sia troppo tardi Chiudere contagia anche te!
cliccando sull’icona qui sotto puoi scaricare le locandine della serata di venerdì, in volantino contro la chiusura e il modulo per la raccolta firma cartacea
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