La prospettiva che l’Innova Service, azienda attiva sul sito dell’ex Alfa Romeo, possa licenziare 62 dipendenti sui 70 complessivi, senza che Regione, Provincia e Prefettura dicano o facciano alcunché, è semplicemente inaccettabile e raccapricciante.
Lo sarebbe comunque, ma lo è in maniera particolare nel caso di una società come la “Innova Service”, che da quando è attiva sul sito ha brillato anzitutto per la totale assenza di trasparenza e serietà e per i ripetuti ed accertati comportamenti illegittimi in materia di lavoro, nonché per il coinvolgimento di suoi dirigenti e proprietari in loschi affari ed indagini giudiziarie, come quelle relative alle cimici ritrovate l’anno scorso nell’ufficio del city manager del Comune di Milano, per le quali proprio in questi giorni si sono chiuse le indagini, con la conferma delle pesanti accuse nei confronti degli indagati.
Tutto questo è comprensibilmente sconosciuto al largo pubblico, ma non certamente alle istituzioni. La sanno in Regione e in Provincia e il Prefetto Lombardi era persino intervenuto in prima persona all’inizio dell’anno, incontrando più volte anche i lavoratori e diversi rappresentanti istituzionali, tra cui il sottoscritto, quando “Innova Service” licenziò illegittimamente due delegati sindacali dello Slai Cobas, poi reintegrati dal giudice.
Anzi, è uno scandalo di per sé che una società come “Innova Service” potesse per così lungo tempo gestire le portinerie –e dunque gli accessi- di un sito come l’ex Alfa.
Quella società ha sempre avuto un unico obiettivo: liberarsi dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici. Infatti, sono tutti ex-operai dell’Alfa e pertanto sindacalizzati e poco disposti a chiudere occhi ed orecchie. E anche questo le istituzioni lo sanno benissimo.
Ecco perché è raccapricciante il silenzio di questi giorni. E se questo dovesse proseguire, se le istituzioni dovessero assistere immobili al licenziamento di massa dei 62, allora dovremmo concludere che siano corresponsabili e che, anzi, faccia comodo a qualcuno di liberarsi di una presenza troppo vigile, considerati i troppi appetiti speculativi sull’area.
Non vogliamo credere che sia così e chiediamo pertanto a Regione e Provincia e allo stesso Prefetto Lombardi di battere un colpo e di attivarsi immediatamente per la salvaguardia del posto di lavoro dei 62, che svolgono un lavoro che va svolto comunque.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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di seguito, il comunicato dello Slai Cobas di Arese:
ACCORDO DI PROGRAMMA AREA ALFA:
TUTTI I LAVORATORI FUORI DAI COGLIONI
NESSUN LAVORATORE ALFA DEVE RESTARE NEL SITO
NESSUNA LAVORAZIONE INDUSTRIALE DEVE PERMANERE
TUTTO DEVE ESSERE LASCIATO LIBERO PER LE SPECULAZIONI
L'accordo di programma bocciato dalla giunta comunale di Rho è fermo ma cominciano ad andare avanti i progetti studiati a tavolino per fare piazza pulita dei lavoratori occupati in quel poco di lavorazioni e società che si erano insediate in tutti questi anni di speculazioni.
Nei giorni scorsi, tramite l' Associazione padronale delle Piccole Industrie (Confapi), ABP ci ha fatto sapere che intende licenziare tutti i 70 lavoratori ex Fiat assunti nel sito Alfa a seguito delle lotte e delle obbligazioni occupazionali in capo alla suddetta proprietà.
E in modo arrogante, senza attendere l'incontro già programmato per il giorno 11 novembre, una settimana fa ci ha comunicato di aver già avviato la procedura di licenziamento/mobilità per 62 lavoratori su 70 dipendenti di Innova Service, azienda spionistica assoldata da ABP e dai proprietari dell'area per provocare e liquidare tutti i lavoratori ex Alfa.
Non tira buon vento neanche nelle rimanenti società (Green fluff, Caris, Isa, ecc ) dove ci sono avvisaglie di dismissione.
Per quanto riguarda i cassa integrati Fiat a tuttoggi non c'è ancora stata nessuna convocazione da parte della Regione Lombardia per dare corso ad un progetto di reinserimento nell'area Alfa.
Questo vuole dire che, secondo Lorsignori, non solo nell'area Alfa non si deve parlare di nuova occupazione industriale/produttiva, ma che anche quella esistente deve scomparire.
Così ha fatto la Fiat, portando a Torino le lavorazioni del Centro Stile e dei motori Powertrain e mettendo in Cigs tutti i lavoratori, in quanto anche lei è partecipe al bottino di speculazioni.
Così stanno cominciando a fare anche gli altri proprietari i quali, per concretizzare centri commerciali, alberghi, centri residenziali, ecc, ecc, cominciano a smantellare quel poco di lavorazioni produttive e servizi che si era consolidato in tutti questi anni.
BASTA SPECULAZIONI
FERMIAMO I LICENZIAMENTI
Formigoni, Provincia e Sindaci non possono continuare a stare zitti mentre si va a consumare questo ultimo delitto a danno di centinaia di lavoratori che verranno costretti alla disoccupazione e privati di un salario per poter tirare avanti le proprie famiglie.
Invece di riempirsi la bocca sulla bontà occupazionali di questo accordo di programma, cosa hanno da dire rispetto a quello che realmente sta andando avanti contro i lavoratori?
Giovedì 11 novembre 2010 ore 9.30
davanti all'ALFA ROMEO di ARESE
ASSEMBLEA PUBBLICA
MOBILITIAMOCI E ORGANIZZIAMOCI PER:
Mantenimento e sviluppo delle lavorazioni esistenti.
Seri progetti industriali e occupazionali.
Ritiro dei licenziamenti/mobilità.
Rioccupazione dei cassintegrati Fiat.
Lavoro per i disoccupati e i giovani di tutti i comuni della zona.
Arese 10.11.2010
SLAI COBAS ALFA ROMEO
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