“Labor Blues”, rubrica a cura di Luciano Muhlbauer, su MilanoX n° xxi del 18 novembre 2010, la free press eretica in distribuzione a Milano.
Trent’anni fa all’Alfa Romeo di Arese lavoravano in 20mila, poi lo Stato cedette l’Alfa, quasi a gratis, alla Fiat, la quale avviò subito lo smantellamento dello stabilimento. Fu così che cominciò quella desertificazione produttiva, che fa oggi dell’area ex-Alfa uno dei più ambiti bocconi per la speculazione.
Ovviamente, le istituzioni si erano sempre riempite la bocca con i progetti di reindustrializzazione. Formigoni ne firmò uno in pompa magna nel 2005, alla vigilia di una delle sue numerose rielezioni, ma poi non se ne fece nulla. Anzi, nel 2010 Formigoni ha sostituito il vecchio piano con uno nuovo, dove le attività produttive spariscono, ma in cambio ci sono un centro commerciale, parcheggi per l’Expo e un po’ di edilizia residenziale.
Eppure, sul sito ex-Alfa c’è ancora chi lavora. Qualcuno per la Fiat, anche se la maggior parte è in cassa, ma anche per altre aziende insediatesi negli anni. In teoria, tutte le aziende presenti dovevano assumere anche operai ex-Alfa, ma questo avvenne soltanto in parte. Gli ex-alfisti sono invece tanti alla Innova Service, che ne impiega 70.
La Innova è un’azienda un po’ strana, o meglio, strano è che quella azienda avesse ottenuto certi appalti, come quello della vigilanza degli ingressi, visto che i suoi proprietari e dirigenti vengono regolarmente coinvolti in storie losche, compresa quella della cimice al Comune di Milano. “Azienda spionistica”, la chiamano infatti i suoi dipendenti, organizzati dallo SlaiCobas.
L’illegalità la fa da padrona anche nei rapporti di lavoro in quella strana azienda: truffe ai danni dell’Inps, il licenziamento di due delegati sindacali, poi reintegrati dal giudice, fino all’epilogo provvisorio di questi giorni: il licenziamento di 62 dipendenti.
Insomma, l’eliminazione di ogni residuo di lavoratore sindacalizzato dall’area sembra ormai la missione della Innova. Uno scandalo in sé, ma ciò che fa più specie è il silenzio di tomba di Regione, Provincia e Prefettura. Tutti sanno tutto sugli affari sporchi della Innova, eppure tutti tacciono sui licenziamenti. Forse perché fa comodo che non ci siano occhi ed orecchie aperti quando arriva la speculazione?
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