Lo sgombero del centro sociale Sos Fornace di Rho (MI), eseguito questa mattina da un ingente spiegamento di forze di polizia, è un atto osceno che non trova giustificazione alcuna, se non nell’interesse politico di voler eliminare una voce di denuncia delle speculazioni legate ad Expo 2015 e negli interessi personali e privati di Roberto Zucchetti, che non è soltanto il traballante Sindaco di Rho, ma anche proprietario di diversi terreni coinvolti in operazioni speculative.
Ma se sospetti sono i motivi di questo sgombero, ancora più sospetti lo sono i tempi. Infatti, il Sindaco ciellino, protagonista di un’esperienza amministrativa fallimentare e fortemente segnata dal suo conflitto di interessi, rischia concretamente di non arrivare alla fine di gennaio, considerato che allo stato non dispone più di una maggioranza in Consiglio comunale.
Insomma, quella strana fretta di sgomberare durante le feste sembra dovuta proprio all’esigenza di mettere in sicurezza alcuni affari del Sindaco, prima che questi torni a fare il privato cittadino. Infatti, con questo sgombero Zucchetti non solo si vendica di uno dei suoi più determinati oppositori politici, ma en passant allontana anche la fastidiosa presenza dei ragazzi e delle ragazze della Fornace dai confini di una sua proprietà personale.
Ebbene sì, perché il Sindaco Zucchetti a quel terreno che si trova a soli 10 metri dalla Fornace ci tiene proprio tanto, visto che aveva tentato già in precedenza di trasformalo da agricolo in edificabile nel progetto di Pgt (Piano di governo del territorio) di Rho. Tentativo per ora arenato, perché l’intera procedura urbanistica è da rifare, a causa delle tante, troppe irregolarità e illegittimità, denunciate a suo tempo anche dalla Fornace con esposto ai Carabinieri.
Peraltro, la vicenda del terreno vicino alla Fornace non è nemmeno un caso isolato, visto che il Sindaco è proprietario anche di un altro terreno agricolo, che ora dovrebbe cambiare destinazione d’uso, grazie a una convenzione tra Comune di Rho e Provincia di Milano sulla nuova sede del Liceo Rebora.
Anche in questo secondo caso è la fretta a farla da padrona, visto che la Giunta provinciale ha deliberato il nulla osta alla convenzione pochi giorni prima di natale e che il Consiglio provinciale, con un’efficienza procedurale senza precedenti, sarà chiamato a ratificarlo a metà gennaio.
Tuttavia, a questo punto qualcuno potrebbe obiettare che tutto questo è certamente uno schifo, ma che la Fornace era pur sempre uno spazio occupato e che la proprietà reclamava la sua restituzione. Ebbene, tralasciando qui tutti i ragionamenti sulle aree dismesse e sugli spazi sociali, a questo proposito andrebbe ricordato che la Fornace ha da tempo formalizzato la sua volontà e il suo interesse di trovare delle soluzioni condivise e che questa disponibilità al dialogo aveva trovato degli interlocutori persino in alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra.
Ma il Sindaco Zucchetti si era sempre opposto a ogni forma di dialogo, continuando invece ad esercitare pressioni sulla Prefettura per un intervento di forza. Evidentemente, questa volta il Sindaco ciellino, sebbene i suoi conflitti di interessi fossero più che noti, ha trovato ascolto e complicità, perché in fondo nell’Italia della compravendita di parlamentari un affaruccio non si nega a nessuno e, poi, fa tanto comodo zittire quei rompiballe che parlano di speculazioni.
Da parte nostra, esprimiamo la nostra completa solidarietà ai ragazzi e alle ragazze della Fornace, invitando tutti a partecipare al presidio con corteo davanti al Comune di Rho che la Fornace ha convocato per le 20.30 di stasera.
E, infine, ci auguriamo vivamente che presto la Fornace trovi un nuovo spazio, dove continuare quell’attività di denuncia e di opposizione che è un valore aggiunto per Rho e per tutto il nordovest milanese.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer